La ragazza di Trieste di Pasquale Festa Campanile – 1982- Durata 104′

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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La vicenda ruota intorno a Nicole (Ornella Muti), un’inquieta e tormentata ragazza di cui s’innamora Dino Romano (Ben Gazzarra), noto disegnatore di fumetti. Tra i due scocca l’amore, ma ben presto l’uomo si rende conto che, dietro le penose bugie e i suoi comportamenti bizzarri e provocatori, Nicole cela una spiccata fragilità emotiva. Nicole è in cura dal professor Marin (Jean-Claude Brialy) che, invano, prova a convincerla che i suoi continui tentativi di scandalizzare i passanti, (lei mostra platealmente le gambe  in pubblico, si sfila le calze in un ristorante…) non l’aiuteranno certamente a ritrovare l’equilibrio perduto. Il quadro sintomatologico della paziente peggiora sempre più e, vittima di allucinazioni visive, dopo aver creduto che degli scarafaggi albergano nei suoi capelli, si rasa completamente a zero. Né il ricovero in Ospedale Psichiatrico, né le terapie a cui è sottoposta riusciranno a farle ritrovare l’equilibro perduto; Nicole si suiciderà, annegandosi in mare.

Tratto dall’omonimo romanzo del regista, all’uscita nelle sale fu segnalato, da una parte della critica cinematografica, come un film basagliano, vicino alle battaglie di Psichiatria Democratica. Non mancano le scene ad alta intensità emotiva, ambientate nell’Ospedale Psichiatrico di Trieste. Su tutte quelle che mostrano la povera Nicole che ansima e trema, con gli occhi sbarrati nel vuoto, ogni qual volta è sottoposta al trattamento di shock insulinico e quella che mostra alcune ricoverate che, dopo aver letto il diario segreto di Nicole, la deridono, la denudano e le usano violenza.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni