Siamo nel 1946. Temistocle Mario Orimbelli, eccentrico eroe della guerra in Etiopia, vive in una bella villa sul Lago Maggiore di proprietà della moglie Cleofe Berlusconi (Gabriella Giacobbe).
Il loro matrimonio è naufragato da un pezzo e entrambi non lesinano di lanciarsi accuse, rimproveri e stoccate. Con loro vive la giovane cognata Matilde (Ornella Muti), presunta vedova, sposatasi per procura quando aveva sedici anni, anni con Angelo (Marcello Turilli), il fratello di Cleofe, dato per disperso da anni in Abissinia e castrato.
Temistocle incontra il giovane Marco Maffei (Patrick Dewaere) che, con la sua barca, “Viva la Tinca”, naviga intorno al Lago. Dopo averlo invitato a cena, gli chiede di essere ospitato per qualche giorno sulla sua imbarcazione.
I due sono raggiunti da Charlotte (Katia Tchenko), e Germaine (Karina Verlier), due amiche di Marco. Temistocle, vecchio satiro, dopo essere andato a letto con Germaine, seduce anche Charlotte. Ma il suo cuore batte per la sensuale cognatina e riesce a convincerla ad andare con lui sulla barca di Marco, al quale, mentendo, racconta che da anni sono amanti.
Marco, attratto anche lui dalla bella Matilde che gli fa gli occhi dolci, credendo alla versione di Temistocle, desiste dal corteggiarla e lei, per dispetto, finisce tra le braccia del cognato e trascorre con lui una notte in albergo.
Al mattino i due amanti sono informati dalla polizia che Cleofe è annegata nel lago. Esclusa l’ipotesi dell’incidente, in mancanza di prove, si fa strada l’ipotesi del suicidio. Temistocle e Matilde si sposano, ma nella loro villa piomba dall’Etiopia Angelo, che insinua nel giudice istruttore Mazzoleni (Franco Sangermano) l’idea che la sorella sia stata assassinata.
Temistocle, l’assassino, è smascherato e Marco, dopo una notte d’amore con Matlide, ritornerà sulla sua barca.
Risi traspone sullo schermo l’omonimo romanzo di Piero Chiara, che lo assiste in sede di sceneggiatura assieme a Leo Benvenuti e Piero De Bernardi, premiati entrambi con un David di Donatello.
In questo giallo, dall’ambientazione raffinata ed elegante, spruzzato di un torbido erotismo, Tognazzi veste i panni di un impenitente seduttore che nella vita, ha corso sempre dietro le sottane, combinandone di cotte e di crude.
Come prevedibile, la passione per l’affascinante Matilde finirà per stregarlo e lo condurrà, inevitabilmente, all’inferno. Tognazzi è bravissimo nell’evitare che il suo personaggio diventi una macchietta, ma a rubare la scena è Ornella Muti con la sua accecante bellezza.
Nel cast Lia Tanzi e Piero Mazzarella. Curiosità: Ornella Muti avrebbe dovuto recitare un film con Luigi Comencini, ma Risi gliela soffiò e i due registi vennero quasi alle mani. Risi ha poi raccontato di aver scelto apposta il cognome Berlusconi per mettere in scena Angelo, il marito di Matilde, che torna castrato dall’Etiopia e che, per questo particolare, il cavaliere mandava in onda il suo film sulle reti Mediaset solo ad orari impossibili.
Tra i brani “Moonlight Serenade” di Glenn Miller.
Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.
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