La storia di Glenn Miller (The Glenn Miller story) di Anthony Mann – USA – 1954 – Durata 116’

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Glenn Miller (James Stewart), giovane trombettista e compositore, ha un sogno nel cassetto; creare un nuovo sound che possa rivoluzionare il modo di fare musica. Perennemente in bolletta, sbarca il lunario suonando in piccole orchestrine.

Sposa Helen (June Allyson), moglie affettuosa e comprensiva che crede fortemente in lui e lo spinge a non abbandonare il suo progetto. Miller compone un paio di brani e li affida a dei direttori d’orchestra che li stravolgono completamente.

Deluso e sconsolato, grazie alla tenacia di Helen, forma una propria orchestra e, dopo alterne vicende, raggiunge l’agognato successo. Scoppia la guerra e Miller chiede d’essere inviato in Europa, per suonare per i combattenti. Ma il destino è in agguato….

Caramelloso biopic su una delle leggende della musica, definito l’inventore “dell’easy listening jazz”. Mann regista noto per i suoi western, (Lo sperone nudo, L’uomo di Laramie, L’ultima frontiera…) si limita ad eseguire il compitino e s’affida tutto alla faccia simpatica e rassicurante di James Steward. calato perfettamente nella parte del compositore statunitense che, con i suoi brani, allietò gli americani durante la guerra.

La trama procede senza scosse ed il regista lascia i tormenti, i dubbi ed i rovelli del musicista sullo sfondo. Come prevedibile i brani più conosciuti del compositore, (eseguiti da Henry Mancini), tappezzano la vicenda e fanno da piacevole cornice alla narrazione. Preziosi camei di numerosi musicisti, tra cui spiccano Louis Armstrong, Gene Krupa e dei The Modernaires.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.