La supertestimone di Franco Giraldi – Italia – 1971

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Marino Bottecchia (Ugo Tognazzi), detto “Mocassino”, (per l’ossessione che nutre per la pulizia delle scarpe), è accusato dell’omicidio di Tiziana, prostituta e sua amante.

Lui è il suo protettore, ma ha un alibi di ferro. Isolina Pantò (Monica Vitti), proprietaria di un asilo privato, è certa di averlo visto sul luogo del delitto e, per la sua testimonianza, lui è condannato a venti anni di carcere.

Isolina ben presto s’accorge di aver confuso giorno e convince il giudice dell’innocenza di “Mocassino”. Per favoreggiamento dalla prostituzione e altri piccoli reati lui è condannato a scontare quattro anni nel carcere di Porto Felice. Isolina, premurosa e affettuosa, per essergli vicina, si trasferisce nei pressi del penitenziario e quando va a trovarlo lo inonda di piccoli regali.

Sempre più innamorata, lo sposa. Scontata la pena, finirà sul marciapiede e scoprirà che l’amato era l’assassino della prostituta.

Tratto da un’idea di Luisa Montagnana, sceneggiato da Tonino Guerra, Ruggero Maccari, il film è percorso da due anime; da un lato la tenera e “piccante” la love-story tra Mocassino e Isolina e dall’altro la descrizione della triste, desolata e, spesso, disumana condizione dei carcerati.

Il tono nel complesso è leggero e Tognazzi, pur suscitando simpatia, novello Jekyll e Hyde, non si fa scrupolo di offrire Isolina al capo secondino (Orlando), pur di trascorrere una notte d’amore con la sua fresca sposa.

La Vitti, al suo primo film con Tognazzi, nei panni di una donna sessualmente repressa, è a dir poco travolgente.

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.