Dopo anni di sperimentazione e concerti in localini underground, Francesco Battiato decide di diventare famoso e nell’81 incide “La voce del padrone”, album che vendette un milione di copie. A raccontarlo è Stefano Senardi, produttore discografico e amico storico del musicista catanese. Lo stesso Senardi, funge da file rouge per le interviste a Caterina Caselli. Eugenio Finardi. Morgan, Nanni Moretti, Giada Colagrande, Wilhem Dafoe, Alberto Radius, Vincenzo Mollica, Alice, Carmen Consoli e Corrado Fortuna, attore di “Perduto amore” (2003), film d’esordio di Battiato. Il ritratto è quello di un compositore classico “prestato” alla canzone, che, curava testi, musica e arrangiamenti dei suoi brani colti e ironici. Personaggio eclettico, dotato di una raffinata cultura, una vita dedicata alla ricerca, alla meditazione e allo studio, cinefilo doc, si era appassionato, perfino, alla pittura. Marco Spagnoli inserisce diverse interviste a Battiato (tra queste anche quelle di Minà e Marzullo), ma il suo pregevole doc ha però un neo; l’artista è descritto a tutto tondo ma manca il Battiato uomo.
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