Le furie di Anthony Mann – 1950

8 Giugno 2015 | Di Ignazio Senatore
Le furie di Anthony Mann – 1950
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Vance Jeffords (Barbara Stanwyck) è l’energica figlia di un dispotico proprietario terriero (Walter Huston). L’anziano cow-boy trascura suo figlio Clay e non ha occhi che per lei, tant’è che quando si presenta al ranch un uomo che la chiede in sposa, il vecchio lo convince ad accettare una cospicua somma di denaro e a scomparire. Il vecchio patriarca sposa un’anziana signora e Vance, accecata dalla gelosia, deturpa il viso della donna. Il padre si vendica scacciandola dal ranch e facendo impiccare Juan Herrera, un meticcio suo amico d’infanzia. Vance non si dà per vinta e consuma la sua tremenda vendetta mandando sul lastrico l’anziano genitore.

Film spettacolare, diretto da di Anthony Mann, con un bianco e nero da favola e dei continui colpi di scena che tengono la tensione alle stelle. A parte gli splendidi paesaggi – ripresi spesso in notturna e con un colore crepuscolare – e una strepitosa Stanwyck, quello che colpisce è il monumentale rapporto edipico tra l’indomita Vance e il vecchio Jeffords. Il regista è bravo nel descrivere come i due si fronteggiano, per tutto il film, senza esclusione di colpi. Lascia perplessi la scelta di Mann nel mostrarci la reazione di Jeffords, ridotto ormai sul lastrico: il vecchio, invece di mostrare un pizzico di odio verso la figlia o di lanciare strali contro di lei, reagisce con una sonora risata e le comunica, come se nulla fosse, che ricomincerà da zero. Da non perdere.

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