Roma, Daniela (Daniela Doria), figlia del marchese Sanguinetti di S. Marciano (Renato Romano), è una giovane hippie e, sposata la religione tibetana, prova a fare proseliti in strada.
Un diplomatico le palpa il fondoschiena e lei reagisce, prendendolo a schiaffi. Arriva la polizia, e un agente, scoperto il suo lignaggio, la riconduce dal padre.
L’uomo è in compagnia di un prelato che gli consiglia di spedirla al seminario di San Giulivo, nel Leccese, frequentato da ragazzi e ragazze, riuniti in occasione dei festeggiamenti dell’anniversario del quadricentenario del santo.
Come prevedibile, i ragazzi sono a caccia di avventure e le ragazze disinibite, ma il prefetto (Raf Baldassarre) e la prefetta sono di vedetta e impediscono che possano incontrarsi. Intanto, i notabili del paese si danno battaglia perché vogliono avere l’esclusiva dell’acqua di una sorgente; c’è chi vuole utilizzarla per le terme e chi per il vino che producono.
Ma chi ha il potere di decidere il destino delle acque, che sembrano avere proprietà miracolose, è Gertrude (Paola Tedesco), costretta un tempo a farsi suora, ma che, a giorni, riconquisterà la libertà.
A corteggiarla è Luigino Caputo (Carlo Giuffrè), che spera di convincerla a dirottare le acque per la produzione del vino. Franco (Gabriele Di Giulio), un seminarista molto sveglio, scopre che l’acqua miracolosa del santo, bloccata alla fonte, ha un potente afrodisiaco.
Daniela e Franco, per evitare facili speculazioni, fanno in modo che l’acqua sgorga nelle fontane pubbliche del paese.
Leoni s’affida a uno script debolissimo e dirige una pellicola dove, senza alcun pretesto narrativo, le giovani seminariste si spogliano all’improvviso e restano nude in scena. La storia non sta in piedi, i dialoghi sono insulsi e i giovani interpreti sono, a dir poco, acerbi.
A confondere ancora più lo spettatore la scelta del regista di affidare a Carlo Croccolo quattro ruoli: quello di un agente di polizia, di un pastore, del santo patrono e, infine, di un sismologo. Giuffrè è ai margini della storia e incarcerato in un personaggio privo di spessore.
Nel cast Paola Tedesco che ritorna a interpretare un ruolo nel filone sexy dopo Homo eroticus di Marco Vicario del 1971.
Daniela Dorio, nome d’arte di Daniela Cormio, compare lo stesso anno in Classe mista di Mariano Laurenti e l’anno successivo in Avere vent’anni di Fernando Di Leo e ne Il ginecologo della mutua di Joe D’Amato.
Florence Barnes aveva esordito nel filone l’anno precedente ne La nuora giovane di Luigi Russo e ne La moglie vergine di Franco Martinelli.
Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “La commedia sexy alla napoletana Enzo Cannavale, Vittorio Caprioli Carlo Giuffrè”, edito da Il Foglio Letterario – 2024
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