L’inverno di Nina Di Majo – Italia – 2001 – Durata 97’

24 Novembre 2020 | Di Ignazio Senatore
L’inverno  di Nina Di Majo – Italia – 2001 – Durata  97’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Leo (Fabrizio Gifuni) scrittore in crisi ha una tormentata relazione con Marta (Valeria Bruni Tedeschi) una giovane gallerista d’arte, fragile ed insicura. I due conoscono Anna (Valeria Golino), una donna affascinante che ha dei contatti con il mondo dell’editoria ed è sposata con Gustavo (Yorgo Voyagis) un ricco e sgradevole cinquantenne. Anna è conquistata dal fascino tenebroso di Leo che, sconfortato dal parere negativo dell’editore, le lascia in visione la bozza del suo nuovo romanzo; Marta rifiuta le avance di Gustavo ed è in fermento perché ha intuito che tra Leo ed Anna sta nascendo del tenero. Affranta e depressa, si confida con Sandro (Alberto Di Stasio) uno psichiatra, appassionato di arte che, approfittando del suo smarrimento prova a sedurla. Anna concorda con un amico editore di pubblicare il romanzo di Leo utilizzando uno pseudonimo; Leo, all’oscuro di tutto, minaccia di denunciarla e sempre più frustrato e deluso, rompe con Marta che, sola e sconfitta, lo abbandona.

Di Majo, al suo secondo film, impagina una vicenda labirintica, claustrofobica e senza speranza che ruota intorno alla disperata ricerca di identità dei protagonisti. Incapaci di scambiarsi amore, sessualità, sicurezza e protezione, Leo, Marta ed Anna vagano sullo schermo, incerti e confusi, nella vana speranza che qualcuno nutri il loro arido e gelido cuore. Il film è saturo di umana sofferenza e (come ricorda il titolo) a rimarcare ancor più il gelo che c’è nel cuore dei protagonisti, è girato quasi sempre in freddi ed anonimi interni. Sandro è una figura abbastanza marginale della vicenda e compare dapprima come un appassionato d’arte che osserva dei quadri nella galleria di Marta e, nella scena successiva, dopo aver ascoltato i dubbi ed i tormenti di Marta, le suggerisce, senza successo, di intraprendere un trattamento psicoterapeutico. Dopo qualche sequenza Marta, sempre più in crisi, si reca a casa sua per vomitargli la propria angoscia ma Sandro, invece di comprendere le ragioni della sua disperazione, le si avvicina e la bacia. Marta, sorpresa e  delusa, gli molla un ceffone ma Sandro, come se nulla fosse, dopo aver incassato il suo rifiuto, prova nuovamente a baciarla. Sempre più infastidita e turbata, Marta lo respinge nuovamente e dopo avergli ricordato che uno psichiatra non può comportarsi in quel modo, prima di congedarsi da lui gli dice: “Voi psichiatri vi arricchite sulla sofferenza degli altri”. Avvolgente la fotografia  di Cesare Accetta.

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