Lo squartatore di New York di Lucio Fulci – 1982

9 Agosto 2015 | Di Ignazio Senatore
Lo squartatore di New York di Lucio Fulci – 1982
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Un maniaco si diletta a terrorizzare e ad ammazzare giovani donne. Compiuto il delitto, telefona al tenente Williams (Jack Hedley) imitando la voce di Paperino. Fay (Antonellina Interlenghi) riesce a sfuggire al maniaco assassino e comunica alla polizia che l’uomo non ha due dita alla mano destra. Williams chiede aiuto ad uno psicologo, appassionato di scacchi, che traccia un profilo del possibile criminale. Fay ha un’allucinazione e inizia a dubitare di Andrew (Andrea Occhipinti), il suo tenero fidanzato. Il finale è cerebrale e stiracchiato. Il serial killer è in realtà il padre di una bambina ricoverata in ospedale per una grave malattia cui i medici hanno amputato sia un braccio sia una gamba. L’uomo uccideva le giovani vittime per rivalersi su di loro per la tragedia che aveva colpito la figlia; la voce di Paperino che utilizzava per comunicare con la polizia era un legame che lo univa alla figlia.

Giallo di bassa fattura con un inizio che è tutto un programma: un signore porta a spasso il cane che s’allontana e quando lo richiama, scopre che in bocca ha una mano mozzata. Fulci sguazza nel gore più bieco e non ci risparmia rasoiate, litri di sangue e corpi di donne mutilati. Non manca qualche nudo femminile e una coppia perversa (la moglie va in giro a stuzzicare i maschietti per permettere poi al marito di eccitarsi nell’ascoltare le registrazioni dei suoi gemiti.

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