L’udienza di Marco Ferreri -Italia – 1972

10 Dicembre 2023 | Di Ignazio Senatore

Amedeo (Enzo Jannacci), ex ufficiale in congedo, si reca in Vaticano per incontrare il Papa in un’udienza assieme ad altri fedeli.

Un cardinale spiega loro il protocollo da rispettare e sottolinea che è proibito rivolgere la parola al Papa. Amedeo, in preda ad un profondo travaglio spirituale, gli confida che vuole parlare con il Pontefice.

Allarmato, il prelato, lo allontana e lo consegna ad Aureliano Diaz (Ugo Tognazzi), un fidato funzionario che prova a comprendere quali siano le sue reali intenzioni.

Ma Amedeo gli fornisce delle risposte ermetiche ed evasive e allora Aureliano lo spinge nelle braccia di Aiché (Claudia Cardinale), una prostituta d’alto bordo che collabora con la polizia.

Lei non riesce a cavarne un ragno dal buco, ma s’intenerisce e, per aiutarlo, chiede aiuto al principe Donati (Vittorio Gassman), un nobile arrogante addentrato nelle alte sfere della Chiesa che, a sua volta, lo presenta all’illuminato Padre Amerin (Michel Piccoli), esponente di una corrente modernista della Chiesa che lo conduce da un teologo (Alain Cuny),  alto esponente di spicco del clero, l’unico che lo ascolta con attenzione, comprende i suoi tormenti, ma non può far nulla per aiutarlo.

Amedeo giunge, infine, di fronte ad un alto prelato che, a muso duro, gli ripete che non é possibile incontrare il Pontefice. Amedeo non demorde e prova più volte a entrare nel Vaticano ed é spedito, per un breve periodo, a meditare in un convento di frati.

Approfittando di una contestazione in seno al convento, Amedeo ritorna da Aiché, che gli comunica che è incinta. Nulla sembra scuotere Amedeo che non demorde. Il suo corpo esanime è trovato disteso a terra nel colonnato di San Pietro. Ma un altro signore sta chiedendo, intanto, di voler parlare con il Papa.

Con questa commedia nera, dal finale tragico, Ferreri lancia i suoi strali contro la Chiesa e i poteri secolari e propone una vicenda grottesca che rimanda così esplicitamente a Il castello di Kafka, al punto che lo stesso Amedeo, più volte, definisce la vicenda che lo riguarda simile a una vicenda “kafkiana”. 

ll regista milanese affida il ruolo del disarmante e ingenuo protagonista a un sorprendente Jannacci e mostra come l’innocente richiesta di un fedele sia letta dai prelati come una minaccia che nasconda chissà quali reconditi disegni; c’è chi crede che Amedeo sia un comunista, chi manovrato da una corrente ribellista della Chiesa, chi, infine, un provocatore che miri a gettare discredito sul Pontefice. Tognazzi è perfetto nei panni del paterno funzionario che, suo malgrado, prova ad aiutare lo sventurato protagonista.

La Cardinale così bella da rendere insonni gli spettatori  I Camaleonti cantano Portami tante rose e Christie Jellow river. Curiosità; il film terminato nel ’71 uscì in sala l’anno seguente per una crisi della distribuzione.

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.

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