Solo e senza amici Jonas Cord (George Peppard) è allevato da Nevada Smith (Alan Ladd) un vecchio cow-boy con un torbido passato alle spalle. Alla morte del padre Jonas eredita una fortuna ma negli affari non teme rivali e, dopo aver trasformato una piccola compagnia aerea in un gigante dei trasporti, sfonda ad Hollywood. Grazie a lui Nevada e Rina Marlowe (Carrol Baker), la sua ex amante e matrigna, diventano due star del cinema. Donnaiolo impenitente, Jonas colleziona una donna dietro l’altra, ma sposa Monica (Elizabeth Ashley), una ragazza dolce e comprensiva che pianta in asso non appena lei da alla luce una bambina. Jonas si tuffa nuovamente tra le braccia di Rina e, dopo averla sposata, s’immerge sempre più negli affari. Trascurata, Rina, annega nell’alcol e muore in un incidente d’auto. Sempre più dispotico, odioso ed inquieto, Jonas accumula ricchezza su ricchezza, fa il deserto intorno a sé ed adocchia Jennie (Martha Hyer) una stellina del cinema, dal passato discutibile che vuole sposare solo perché è sterile e non potrà mai dargli un bambino. Jennie scopre la verità e ferita nell’orgoglio, l’abbandona. Ed allora Nevada, che in tutti quegli anni era rimasto, nell’ombra affronta Jonas ed, a muso duro, dopo una solenne scazzottata, lo costringe a fare i conti con se stesso.
Dramma fiammeggiante diretto dall’esperto Dmytryk che, con sapienti pennellate, mette in scena le vicende di Jonas, uomo cinico, spietato che per tutta la vita ha distrutto legami ed affetti per un ossessione che lo ha corroso sin da quando era bambino; aver ereditato la follia che aveva divorato il suo fratellino, rinchiuso in uno stanzino dal padre fino alla sua morte all’età di nove anni. Convinto di trasmettere ad un figlio il germe della follia, aveva allontanato Monica, la donna che amava; sul finale scacciati via i fantasmi, riallaccia i rapporti con lei e con la figlioletta che aveva sempre rifiutato di conoscere. Tratto dall’omonimo romanzo di Harold Robbins. Il film ebbe un seguito Nevada Smith, diretto nel 1966 da Henry Hathaway. Ispirato alla vita di Howard Hughes, le cui vicende saranno riportate nuovamente sullo schermo nel 2005 da Martin Scorsese con The aviator.
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