Helen Masson (Annie Girardot) una ricca imprenditrice di trentotto anni è in piena crisi sentimentale. Per incollare i cocci della propria vita decide di ricoverarsi nella clinica diretta dal dottor Deviliers (Alain Delon) e di sottoporsi alle sue miracolose cure di ringiovanimento. In quel paradiso terrestre incontra Jerome Savignat (Robert Hirsch) un suo amico omosessuale, ridotto sul lastrico, che la mette in guardia sulle strane terapie somministrate in quella clinica che, a suo dire, creano, dipendenza ed assuefazione. Jerome muore in circostanze misteriose ed Helen, sconvolta, decide di partire ma il dottor Deviliers, dopo aver provato inizialmente a dissuaderla, glielo impedisce con ogni mezzo. La morte improvvisa di alcuni dipendenti nativi del luogo amplifica i sospetti di Helen che scopre i turpi traffici del dottore; Deviliers per procurarsi il sangue necessario per le sue miracolose pozioni non si faceva scrupolo di uccidere gli indigeni del luogo.
Pellicola anomala che costeggia il thriller e la fantascienza e si tinge, sul finale, di giallo. Nelle prime battute del film Helen sembra a pezzi ed è sottoposta a visita da uno scrupoloso dottore che, dopo averla sottoposta a dei misteriosi raggi, le dice: “Osservi queste linee…Indicano un ripiegamento su se stessa, uno stato depressivo. Soffre di esaurimento nervoso.” Lei stessa conferma questa diagnosi ed al dottor Deviliers confessa di essersi ricoverarsi dopo essere stata piantata dal suo uomo: “Quella volta ho rotto il guscio. Le rughe, le palpebre e dietro questi segni l’angoscia, la paura di invecchiare, la morte. Mi credevo diversa, ero invulnerabile, poi è crollato tutto. Adesso sono come gli altri sono invecchiata.” Dopo un inizio orientato in qualche modo all’introspezione ed allo scavo della protagonista il regista cambia improvvisamente passo e predilige una storia dai contorni inquietanti che, senza affondare nell’horror, appare sconnessa e pasticciata. Alain Delon non ha la faccia del cattivo ed è poco credibile nei panni del perfido, cinico e sanguinario Deviliers. Il film fece scandalo al tempo per un fugace nudo integrale di Alain Delon.
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