Menphis. Rudy Baylor (Matt Damon), fresco laureato in giurisprudenza, è assunto da Bruiser Stone (Mickey Rourke), avvocato legato alla criminalità, nel cui studio lavora Deck Shifflet (Danny De Vito), un tipo scaltro, che non ha mai superato l’esame di ammissione per diventare avvocato e recluta i clienti nelle corsie d’ospedale.
Grazie a lui, Baylor entra in contatto con Dot Black ((Mary Kay Place), madre di Donny Ray, un ragazzo in fase terminale, affetto di leucemia. La donna si batte perché l’assicurazione non vuole coprire i costi legati al trapianto di midollo osseo.
Abbandonato lo studio di Bruiser Stone, ormai nell’occhio dei federali, Baylor in società con Shifflet, decide di difendere Buddy e procedere legalmente contro la Great Benefit, potente società assicurativa.
Il colosso, per difendersi, schiera, nel corso del processo, il noto avvocato Leo F. Drummond (Jon Voight) e un nugolo di altri avvocati dal costo di mille dollari al minuto.
Contemporaneamente, Baylor conosce in ospedale Kelly Riker (Claire Danes), una donna pestata a sangue regolarmente dal marito, se ne innamora e decide di difenderla.
Nel corso del processo, Baylor inchioda la Great Benefit, dimostrando che era prassi per loro non prendere in considerazione nessuna richiesta di copertura sanitaria degli assicurati. La giuria condanna la Great Benefit, ma la multa è così pesante che la società fallisce.
Piccolo passo falso del grande Francis Ford Coppola (Il padrino, La conversazione, Apocalypse now, Rusty il selvaggio, Cotton club, Peggy Sue si è sposata…) tratto dal romanzo The Rainmaker di John Grisham.
Il titolo del film rimanda a quello che nel gergo degli studi legali americani, è considerato l’avvocato che genera i profitti più alti, il socio che porta i clienti più ricchi e le cause più redditizie.
La trama procede con uno sviluppo lineare, senza grandi sussulti. Per fortuna, Coppola non cede ai fazzoletti, e lancia un duro attacco nei confronti delle compagnie di assicurative che, intascano i soldi dei clienti, ma non forniscono, come da contratto, le coperture sanitarie previste.
Per evitare di appiattire la narrazione sulla triste vicenda di Donny Ray, il regista italo-americano introduce il personaggio di Kelly e del marito violento e, sul finale, l’addolcisce con la love-story tra Baylor e Kelly.
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