Alla morte del padre per un incidente stradale, Pierre (Louis Garrel), un adolescente cresciuto con i nonni fino all’età di diciassette anni, cerca conforto nella madre Helene (Isabelle Huppert).
Ma lei è una donna inquieta e trasgressiva e, per evitare che il figlio la idealizzi e si leghi troppo a lei, decide di fargli conoscere il suo lato perverso e nascosto e di iniziarlo ai misteri del sesso.
Dopo averlo trascinato in un turbine di perdizione, lo getta nelle braccia di Rea (Jona Preiss) la sua amante. Un finale amaro e disperato chiude la vicenda.
Il regista adatta lo scandaloso romanzo omonimo di Georges Bataille, uscito postumo ed incompleto negli anni Sessanta.
Honorè ambienta la vicenda in un’isola delle Canarie e mette in scena una madre dissoluta che si batte perché il figlio, segretamente innamorato di lei, l’ami per quello che è veramente.
In una scena simbolo del film infatti gli confessa: “Voglio che mi ami per la vergogna che ti ispiro“. Pierre la segue nelle sue digressioni amorose senza mai opporsi o chiederle le ragioni delle sue scelte.
Anche la sequenza dell’incesto è estremamente filtrata fino a sembrare addirittura casta. Prima di fare l’amore con il figlio, Helene gli sussurrerà: “Sai il male non è quello che stiamo per fare, il male è voler sopravvivere. Tu non mi hai conosciuta, tu non hai potuto raggiungermi.”
Per un approfondimento sul tema con schede film e commento critiche si rimanda alla lettura di “Cinema mon amour I 100 film francesi da amare” di Ignazio Senatore – Classi Editore – 2024
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