Valentina Martini (Andrea Klara Osvart), una studentessa al primo anno di Lettere, è seviziata e strangolata. Nel corso delle indagini, affidate all’ispettore di polizia Luca Moccia (Luigi Lo Cascio) emerge che la vittima frequentava “Il Deposito 38”, un locale di scambisti a luci rosse. La scoperta di quel mondo notturno, che si nutre di vizi e di perversioni, attiva in Luca fantasie ormai sopite da tempo e mette in moto oscuri fantasmi che lo spingono a sospettare/desiderare che Veronica (Anna Mouglalis) la sua giovane e sensuale compagna, agente immobiliare francese, lo tradisca. Luca è sempre più attratto dalle atmosfere sordide legate a quel mondo di scambisti e non disdegna di avere degli incontri occasionali con delle sconosciute. Sempre più frastornato e confuso, prova ad abbandonare l’indagine ma poi cambia idea e smaschera l’assassino. Nell’ultima scena Luca allucina Anna che lo tradisce con un altro uomo.
Piccolo capolavoro sulle fantasie malsane che albergano nell’animo umano, inspiegabilmente, snobbato dal pubblico e dalla critica. Torre non vuole impaginare il classico poliziesco e la morte di Valentina è solo un pretesto per dar l’avvio ad un viaggio nell’inconscio del protagonista che vaga come un ombra, smarrito, sullo schermo. Nel corso dell’inchiesta Moccia interroga alcuni frequentatori del locale che si lasciano andare a dei commenti salaci sulla povera vittima: “Valentina era viziata, le piacevano le cose forti. Le ragazze come lei si annoiano in fretta.” Queste frasi ronzano ossessivamente nella mente del protagonista fino a divorarla. La regista mostra il corpo nudo e martoriato di Valentina, lascia fuori campo le evoluzioni erotiche della giovane studentessa e depura il film puntando tutto sugli sguardi e sui silenzi del tormentato ispettore. Grazie alla splendida la fotografia di Daniele Ciprì ed alle magnetiche musiche di Shigeru Humerayashi, Torre permette che lo spettatore entri in un regime di credenza dove incubi, sogni e realtà s’intrecciano continuamente. Luca perde se stesso e visiona, ossessivamente, un nastro che mostrava le evoluzioni erotiche di Valentina, I dialoghi sono molto curati ma la frase più bella del film è quella che Anna rivolge a Luca: “Se mi fai domande sbagliate, avrai risposte sbagliate”.
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