Martha di Rainer Werner Fassbinder – Germania – 1973

1 Maggio 2015 | Di Ignazio Senatore
Martha di Rainer Werner Fassbinder – Germania – 1973
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Martha (Margit Carstersen), una bibliotecaria trentenne è a Roma in viaggio con il padre. L’uomo muore d’infarto e Martha ritorna nel suo paese d’origine. All’arrivo in patria, la madre (alcolizzata) l’accusa di essere stata la causa della morte del marito. Ad un ricevimento Martha incontra Helmut (Karl-Heinz Böhm), un elegante signore, di cui s’innamora a prima vista. Ma il matrimonio si rivela immediatamente un inferno e la donna è costretta a subire le angherie del marito, rivelatosi un uomo sadico e violento. Sola e senza amici, Martha cerca rifugio in un suo ex collega di lavoro, ma, sul finale del film (prima di crollare psicologicamente) a causa di un incidente d’auto, resterà inchiodata per tutta la vita, su una sedia a rotelle e condannata alla totale mercè del marito.

 Il film è una sorta di trattato di psicopatologia e i due coniugi ci offrono (forse) la relazione di coppia più perversa di tutta la storia del cinema. Rainer Werner Fassbinder, con questo splendido film, ritorna su un tema a lui caro: la “mostruosità” del matrimonio, istituto che, “inevitabilmente” da “sogno” degli amanti si trasforma in “incubo” per la coppia. E se il destino degli uomini è quello di sottomere il più debole, Fassbinder, con rara lucidità ci mostra, in questo film, fin dove può spingersi la crudeltà umana.  La sua educazione “correttiva” sarà rigida e spietata: Martha non potrà più fumare in casa, bere caffè, ascoltare la sua musica preferita, andare al lavoro e programmare qualsiasi progetto di maternità. A lei non resta che obbedire e nascondersi dietro un timido sorriso. In un crescendo sempre più folle, prima del tragico epilogo, Martha sarà costretta”, a non uscire di casa ed a privarsi, anche telefonicamente, di ogni contatto con il mondo esterno. Girato in un’atmosfera da romanzo gotico del Settecento inglese, è uno dei tre film per la TV che R.W. Fassbinder diresse nel ’73, ma per una complicata lite di diritti legali,  non è mai uscito nelle sale cinematografiche e fu presentato, solo dopo ventitré anni, nel 1994, alla  51ª Mostra di Venezia. Liberamente tratto dal racconto “For the Rest of Her Life” di Cornell Woolrich.

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