Per la penuria di cattedre, il professore Marco Terzi (Michele Placido), in attesa del conferimento di un incarico in una scuola d Palermo, accetta di insegnare al Carcere Minorile Rosaspina.
Gli alunni sono delinquenti comuni arrestati per furto con scasso, spaccio, detenzione e omicidio.
Tra questi spiccano Pietro (Claudio Amendola) Natale, Antonio, Claudio (Maurizio Prollo) e Mario (Alessandro Di Sanzo), un transessuale che fa la vita, si fa chiamare Mery, rinchiuso per un tentato omicidio ai danni di un cliente.
Inviso dalle guardie carcerarie dal direttore, dai ragazzi, e in special modo da Natale, che disturba continuamente le lezioni, Terzi è diviso dal desiderio di mollare tutto e quello di accreditarsi professionalmente, portando a termine programmi e interrogazioni.
Dopo le iniziali diffidenze, riesce a conquistare la fiducia degli allievi e, quando gli si offre la possibilità di trasferirsi al liceo cittadino, decide di continuare a insegnare al Rosaspina, al fianco dei giovani detenuti.
Risi traspone sullo schermo l’omonimo romanzo di Aurelio Grimaldi, sceglie uno stile neo-realistico e, fatta eccezione per la presenza di Michele Placido, s’affida a degli attori non protagonisti, con un passato di emarginazione alle spalle.
Seppur animato dalle migliori intenzioni, il film non graffia, è retorico e si limita a mostrare un manipolo di sbandati, vittime di un destino più grande di loro, ai quali nessuno ha riservato un posto nel mondo.
Su tutti spicca il personaggio di Mery, un trans che vive la propria diversità con dramma e sofferenza.
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