Messia selvaggio di Ken Russell – G.B – 1972 – Durata 100’

4 Giugno 2024 | Di Ignazio Senatore
Messia selvaggio di Ken Russell – G.B – 1972 – Durata 100’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Parigi, Henri Gaudier (Scott Anthony), artista eclettico ed anticonformista, conosce l’emigrata polacca Sophie Brzeska (Dorothy Tutin), aspirante scrittrice, più anziana di lui di venti anni.

I due legano subito e vanno a vivere insieme; Henri vorrebbe sposarla, ma lei, gli impone una relazione platonica. Henri, spiantato e senza il becco di un quattrino, non può comprare il marmo con cui scolpire le sue opere e si limita ad accumulare schizzi, convinto che quei disegni, un giorno, diventeranno sculture.

Trasferitisi a Londra, i due frequentano qualche artista e, grazie all’aiuto di Angus Cork (Lindsay Kemp) Henri conosce il mercante Lionel Shaws (John Justin) che, incuriosito, gli chiede di vedere le sue opere. Henri non fa una piega, trafuga in un cimitero un pezzo di marmo e, dopo aver creato in una notte, un bellissimo nudo di donna, lo mostra l’indomani a Shaws.

Henri incontra poi la sensuale Gosh Boyle (Helen Mirren), che diventa la sua modella, e quando Shaws si offre di organizzargli una mostra, scolpisce freneticamente, un’opera dietro l’altra. Sophie accetta di sposarlo dopo la realizzazione della mostra, ma è scoppiata la guerra mondiale ed Henri, deve partire per il fronte…

Russel (I diavoli, Tommy, China blue, Stati di allucinazioni…) non tradisce la propria idea di cinema e confeziona questo chiassoso e urlato biopic (immaginario?) dello scultore e pittore francese Henri Gaudier-Brzeska, ispirato al romanzo di H.S. Ede.

Spinto dall’idea di descriverlo come un artista esaltato, trasgressivo e anticonvenzionale, il regista inglese lo mostra come uno scultore artisticamente dotato che si lega però con una donna ancora più inconcludente e svampita di lui.

Il regista, amplifica fino all’eccesso la loro travolgente vitalità e questa sua scelta sembra orientata a far risaltare ancor più la follia della guerra che vedrà Henri morire nel 1915 alla tenera età di ventitré anni.

Nelle ultime battute Russell ci mostra i capolavori forgiati dall’eclettico e visionario pittore e scultore francese, esposte in una mostra. Alla vista dei suoi capolavori l’avversione nei confronti della guerra, (laddove ce ne fosse bisogno), aumenta ancor di più. Assistente alla regia il futuro regista Derek Jarman.

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