Mystic river di Clint Eastwood – USA – 2003- Durata 135’

27 Febbraio 2021 | Di Ignazio Senatore

Tre ragazzini, Jimmy, Sean, Dave giocano per strada ad hockey, poi si divertono a scrivere il proprio nome su una superficie di cemento ancora fresca. Un signore che si finge poliziotto li redarguisce ed impone a Dave di salire con lui in automobile. Spalleggiato da un complice, dopo averlo segregato in uno squallido scantinato, l’uomo lo violenta ripetutamente per quattro giorni. Dave riesce a scappare e prova a lasciarsi alle spalle l’orrore subito. Passano gli anni ed i tre ragazzi, pur vivendo nello stesso quartiere si perdono un po’ di vista; Jimmy (Sean Penn) è sposato con Annabeth (Laura Linney) ed ha un piccolo negozio di alimentari; Sean (Kevin Bacon) fa il poliziotto dell’FBI e Dave (Tim Robbins) è sposato con Celeste  (Marcia Gay Harden) ed è padre di un bambino. Katye, la figlia diciannovenne di Jimmy è uccisa brutalmente in circostanze misteriose e Jimmy, per una serie di circostanze, si convince che l’autore del brutale omicidio sia Dave. Dopo un sommario processo, lo uccide  ma al mattino Sean comunica a Dave di aver scoperto i colpevoli del delitto della figlia.

Eastwood, regista dal cuore tenero e dalla faccia di pietra, ambienta la vicenda ad East Buckingham, quartiere operaio di Boston e ci offre una straordinaria riflessione sulla perdita della giovinezza e sull’impossibilità di essere padroni del proprio destino. Con stile asciutto il regista punteggia la narrazione con tre eventi tragici (il sequestro ed i ripetuti abusi che subisce Dave, l’assassinio di Katye e l’uccisione di Dave) che diventano i punti di svolta del film. La vicenda ruota intorno alla tragica figura di Dave che, per tutto il film si muove sullo schermo come un pugile suonato. Spezzato dentro, a sua moglie che gli chiede cosa gli succede, confessa :“Mi rapirono per quattro giorni, mi seppellirono in una topaia di scantinato con un sacco a pelo e là sotto si cavarono ogni voglia. E nessuno diede un aiuto al povero Dave. E Dave dovette fingere di essere un’altra persona. Dave è morto; non so chi sia uscito da quello scantinato ma di sicuro non era Dave. Capisci, tesoro, cazzo, è lo stesso dei vampiri; una volta che è entrato in te, ci resta. Io non mi fido più della mia mente.”

La pellicola, impeccabile da un punto di vista stilistico, è satura di orrore e di pietà ed anche se il finale regala un pizzico d’ottimismo (Sean si riconcilia con la moglie incinta) il clima che si respira è cupo, pessimista e senza speranza; l’odio trionfa sull’amicizia, il peccato sull’innocenza, l’indifferenza sull’amore.

Un paio di scene sono da cineteca; su tutte quella della scoperta del cadavere di Katye e quella della feroce esecuzione di Dave che, pur essendo innocente, per porre fine alle proprie sofferenze, confessa a Jimmy un crimine che non ha mai commesso. Tratto dal romanzo La morte non dimentica di Dennis Lehane. Meritatissimi Oscar (2004) e Golden Globe (2004) a Sean Penn come miglior attore protagonista. ed a Tim Robbins come attore non protagonista.

 

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