Nashville di Robert Altman – USA – 1975 – Durata: 160′

26 Dicembre 2022 | Di Ignazio Senatore

Per l’annuale festival di musica country western, a Nashville, nel Tennessee, sono tutti in fermento. Ma è in corso la campagna elettorale e lo scaltro John Triplette (Bert Remsen), galoppino di Hal Phillip Walker, candidato alle presidenziali, prova a sfruttare a proprio favore l’evento di portata nazionale. La star indiscussa è Barbara Jean (Ronee Blakley), ma prima di arrivare a Nasville è coinvolta in pauroso incidente  automobilistico, ne esce malconcia ed è ricoverata in ospedale.

Ad uno ad uno arrivano i cantanti ed i gruppi musicali e la febbre sale sempre più. Barnett (Allen Garfield), il marito di Barbara Jean quando intuisce che Walker vuole sfruttare l’esibizione della moglie nel corso di un suo comizio, fa il diavolo a quattro. Ma ormai non si può più tirare indietro e, se lei non canta, la sua immagine pubblica finirebbe, inevitabilmente, per risentirne. E’ il grande giorno e quando Barbara, psicologicamente fragile e con la mente ormai in disordine, sale sul palco del Pantheon, un esaltato le punta una pistola contro e….

 

Musica e politica, un unico pacchiano  e carnevalesco carrozzone. E’ quanto vuole sottolineare con questo film  graffiante ed in perfetto stile a stelle e a strisce, l’anticonformista ed anticonvenzionale Altman (MASH, Il lungo addio, California poker, America oggi, Il dottor T e le donne…). Il festival di Nashville è solo un pretesto narrativo per raccontare le inveterate ossessioni americane e sullo schermo, infatti, sfilano le immancabili majorettes, le lussuose limousine ed un campionario di tipici americani.

Non possono mancare, naturalmente, cantanti e di attori famosi (Elliot Gould, Julie Christie, ), Jeff Goldblum, Vassar Clements…) che fanno le loro fugaci apparizioni in questo inno al kitsch. Con questa pellicola, Altman sembra voler dare un calcio in faccia all’ “american dream”, (l’ingorgo di auto che si viene a creare in apertura del film, dopo il catastrofico incidente automobilistico, né è una chiara metafora) e proporre un’amara riflessione sullo sbandamento dei valori di un popolo che si sta ancor leccando le brucianti ferite del Vietnam.

A rendere ancora più sfarzosa la parata di star, la presenza di Keith Carradine, Karen Black, Geraldine Chaplin e Shelley Duvall. Brani a gogò, ma a spezzarti il cuore per la sua bellezza è il brano “I’am easy” di Keith Carradine, premiato con l’Oscar.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e musica” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

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