Nevia (Virginia Apicella), inquieta e ruvida diciassettenne, vive in un container alla periferia di Napoli con la nonna (Petra Montecorvino) e la sorellina Enza. Ribelle, scostante e scontrosa, Nevia vorrebbe fuggire da quel mondo angusto, popolato da piccoli malavitosi che frequentano casa sua. A turbarla ancora di più l’insistente corte di Salvatore (Simone Borrelli), un ragazzo tenero nei suoi confronti, ma inserito anche lui in un giro di ricettazione De Stefano, ex moglie di Matteo Garrone, (produttore del film), all’esordio, si è fatta le ossa sui set di “Gomorra” e di “Reality” e dirige un film autobiografico, declinato al femminile e fedele ai classici canoni del “cinema del reale”, narra il classico percorso di formazione, Il film, volutamente spoglio ed essenziale, però non graffia, non ha né guizzi, né battiti, e procede stancamente fino al (prevedibile?) riscatto della protagonista che trova linfa vitale e rinnovate energie in un circo. Cameo di Gianfranco Gallo.
Recensione pubblicata sulla Rivista Segnocinema N. 225 – Settembre- Ottobre 2020
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