New Rose Hotel di Abel Ferrara – USA – 1998 – Durata 98′ – V.M 14

Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore

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Fox (Christopher Walken) e X (Willem Dafoe), due spie industriali, ricevono l’incarico, dietro la promessa di una montagna di soldi, di convincere Hiroshi (Yoshitaka Amano), geniale scienziato, di lavorare con la Osaka, ricca e spregiudicata multinazionale che vuole espandere ancor più il proprio potere sul mercato. Ingaggiano allora Sandii (Asia Argento), prostituta di origini italiana, spigliata e sfrontata, che, per un milione di dollari, deve conquistare Hiroshi e costringerlo a lasciare la famiglia. Scoppia un’epidemia, Hiroshi muore, Sandii scompare, e Fox e X scoprono che il loro conto in banca milionario è all’asciutto. Sandii, che aveva giurato a Fox di amarlo e addirittura di volerlo sposare, li ha venduti, infatti, ai concorrenti della Mas.

Con New rose hotel, il regista newyorkese traspone sullo schermo il racconto omonimo di William Gibson e dirige un’anomala spy-story dove mancano inseguimenti e sparatorie, formule segrete da trafugare e il classico eroe che seduce una sventola da far girare la testa. Il film ha un suo fascino, ma s’avvita troppo su stesso, infarcito da noiose e verbose riflessioni di stampo pseudo sociologico- filosofico sulla deriva della società capitalistica. La lotta tra i famelici colossi della ricerca scientifica non appassiona e Fox e X, per quanto scaltri, non sono credibili nei panni di chi possano mettere sotto scacco degli astuti uomini d’affari. Ferrara, poi, nella seconda parte, come in un loop, mostra nuovamente alcune sequenze mostrate in precedenza, a conferma della mente ormai in disordine di Fox, che non riesce a comprendere e ad accettare il tradimento di Sandii. Asia Argento è perfetta nei panni della dark lady che seduce Hiroshi e gioca con il gatto con il topo con l’ingenuo Fox. Walker e Dafoe impeccabili. Nel cast Annabella Sciorra, nei panni di Madame Rosa, e Gretchen Mol in quelli della moglie di Hiroshi. Premio Elvira Notari e film critica ad Abel Ferrara alla Mostra del Cinema di Venezia.