E’ il 2 settembre 1945. New York. Gli americani festeggiano la resa del Giappone ed il giovane sassofonista Jimmy Doyle (Robert De Niro) è in un locale notturno a far baldoria. Colpito da Francine Evans (Liza Minnelli), dopo un martellante corteggiamento, la conquista. Jimmy spera di poter essere ingaggiato per suonare in un locale e si presenta ad un provino.
La sua esibizione non è convincente ma, grazie all’intervento di Francine, ottima cantante, che s’improvvisa ad accompagnarlo, i due sono assunti. E’ l’inizio della loro collaborazione e delle loro tournèe con la Frankie Harte Orchestra. Ma Jimmy scalpita, è stufo di suonare ballabili e, quando Harte si ritira dalle scene, sposa Francine, prende le redini del gruppo e propone il suo sound.
Il successo li travolge ed hanno tutte le date bloccate, ma Francine è incinta e, per non perdere il bambino, decide di ritornare a New York. Jimmy non è d’accordo, ma deve ingoiare il boccone e proseguire il tour con un’altra cantante. Francine scodella un bel bambino ed inizia ad incidere un disco dietro l’altro, fino a diventare una star. Il loro matrimonio va definitivamente in crisi ed i due si separano. Dopo un periodo calante anche la carriera di Jimmy decolla e quando si rivedono…
Scorsese (Mean streets, Taxi driver. Toro scatenato, Re per una notte, Quei bravi ragazzi, Casino ma anche de L’ultimo valzer, doc sull’ultima apparizione dal vivo del gruppo The band) abbandona le atmosfere italo—americane a lui care e dirige un film, completamente in interni, a metà tra il musical e la commedia. Il film ruota tutto sul contrasto tra un sassofonista guascone ed impertinente ed una cantante dalla voce vellutata, che prova a tenergli testa ed a rispondergli per le rime.
Mai in armonia tra loro, sul palco come nella vita, litigano prima, durante e dopo le prove per poi fare precipitosamente pace e ricominciare nuovamente a darsi delle bordate alla prima occasione. Jimmy però è un piccolo dittatore e vuole imporre a tutti i costi le sue decisioni; finirà per rodersi dalla gelosia per il successo della moglie e per mandare in malora il matrimonio.
Con la sua interpretazione di “New York New York”, brano che da il titolo al film Liza Minnelli è entrata nella storia della canzone ma, De Niro ha sulle spalle l’intero film e senza la sua fantastica interpretazione, l’intera vicenda (banalotta ed affatto irresistibile) sarebbe colata a picco. Del film esiste una versione americana più lunga di dodici minuti.
Per un approfondimento sul tema “Cinema e musica” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.
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