Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli – Italia – 2017

18 Dicembre 2023 | Di Ignazio Senatore

Sono passati quasi vent’anni da quando Christa Päffgen, in arte Nico (Trine Dyrholm) era la  musa di Lou Reed e la cantante dei mitici Velvet Underground. Accompagnata dal fido Richard (John Gordon Sinclair) è in tour con la sua scalcinata band.

Prima di ogni concerto, Nico fa il pieno di eroina, ma sul palco scarica tutta la rabbia accumulata negli anni, frutto di una vita tormentata e divorata dai sensi di colpa per aver abbandonato a quattro anni il figlio Ari (Sandor Funtek), cresciuto in Francia, dai nonni paterni e lontano da lei.

A bordo di un vecchio camionicino la band fa prima tappa a Nettuno, in provincia di Roma, poi a Praga ed a Cracovia. Nella speranza di recuperare il rapporto sfilacciato con Ari, un’adolescente promettente fotografo, lo invita a partecipare al suo tour e gli suggerisce di proiettare i suoi scatti durante i concerti.

Ari si lega a Silya (Anamaria Marinca ), la violinista della band ma, divorato dall’angoscia, tenta nuovamente il suicidio. Nico decide allora di prendersi una vacanza e di partire con lui per Ibiza

Dopo il convincente esordio con Cosmonauta e il passo falso de La scoperta dell’alba, Nichiarelli rialza la testa con questo omaggio a Nico.

Più che raccontare i fasti di quando la cantante tedesca era una delle famose icone della musica pop degli anni Sessanta, modella ricercata e frequentatrice della Factory di Andy Warhol, lo sguardo della regista è rivolto agli ultimi periodi della luminosa carriera musicale di Nico, quando, da cantante solista, lontana ormai da riflettori e dalle riviste glamour, si esibisce nelle piazze o in qualche piccolo locale, davanti a poche centinaia di persone.

Nonostante capricci e intemperanze, Nico è sostenuta dal paziente e comprensivo Richard, segretamente innamorato di lei e, seppur emotivamente appiattita, intreccia una sbiadita love-story con Domenico, uno dei componenti della band.

La regista lascia molto spazio alle sue esibizioni e grazie alla simultanea traduzione (con dei sottotitoli) in italiano dei testi delle canzoni, lascia che lo spettatore s’immerga ancor più nel suo mondo e comprenda fino in fondo la disperazione che punteggia tutta la sua produzione artistica.

Il film s’infiamma (non a caso) quando l’artista esegue a Praga My earth is empty, la sua hit più famosa, davanti a dei giovani praghesi che, pur di ascoltarla, rischiano l’arresto.

Il film si snoda a ritroso dalla prima scena, ambientata ad Ibiza (dove l’artista morirà) e diventa dolente ogni qual volta si accenna al doloroso rapporto con il figlio Ari (nato da una relazione con Alain Delon che non lo riconobbe come figlio), un ragazzo, alla disperata ricerca di un equilibrio interiore.

Per tutto il film Nico prova a combattere contro il proprio glorioso passato e cerca (invano) di ricordare a giornalisti ed agli intervistatori di non esssere solo “un pezzo di storia” e che devono giudicarla per i brani che ha composto da solista.

Qua e là Nicchiareli punteggia la narrazione con dei brevi filmati di repertorio che mostrano la bellissima Nico da giovane. L’intensa Trine Dyrholm canta lei stessa i brani (arrangiati magnificamente da Gatto Ciliegia contro il grande freddo).

Sullo sfondo una guerra mai dimenticata e di una Berlino bombardata, alla quale la piccola Christa ha assistito da piccola.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e musica” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi