Oggetti smarriti di Giuseppe Bertolucci – Italia – 1979 – Durata 95’

21 Gennaio 2022 | Di Ignazio Senatore
Oggetti smarriti  di Giuseppe Bertolucci – Italia – 1979 – Durata 95’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Marta (Mariangela Melato) deve partire per Roma per riportare a casa Daniela, la figlioletta pestifera e capricciosa, ospite della madre. Davide (Renato Salvatore), il marito, l’accompagna in aeroporto ma é colto da un malore e la convince a prendere il treno. Non appena lei mette piede in carrozza Marta incontra Carlo (Michel Pergolani), il suo irruente e focoso amante. Per sfuggirgli, scende dal treno e in stazione s’imbatte in Werner (Bruno Ganz), un amico d’infanzia. Attratta da questo misterioso e bizzarro personaggio, Marta perde un treno dopo l’altro e segue Werner nel suo girovagare all’interno della stazione dove incontra Sara (Laura Morante), una tossicodipendente, Gina (Maria Luisa Santella), una donna che lavora nelle toilette dello scalo ferroviario ed altri strani personaggi. Marta e Werner si ubriacano, fanno l’amore e sognano di realizzare dei progetti insieme ma Werner, inspiegabilmente, si getta sotto un treno. Smarrita, Marta perde il contatto con la realtà e si mescola agli altri loser che popolano la stazione. Il marito e la madre la cercano, invano, ma sarà la figlia Daniela che la ricondurrà a casa.

Pellicola cerebrale e farraginosa che narra del perdersi della protagonista, (come il titolo stesso del film evoca), una signora della Milano-bene, infelice, frustrata, insoddisfatta (oppressa dalla madre, in crisi con il marito e stufa dell’amante) ed in piena crisi esistenziale, alla vana ricerca della propria identità, che s’aggira come un’ombra in un non-luogo (la stazione) deserto e surreale, affollato da barboni ed emarginati. Bertolucci spezza, di tanto in tanto, la narrazione con dei flashback, dal sapore onirico, che rimandano al passato di Marta.

Per i rimandi filmografici, le schede film ed un esaustivo approfondimento sul tema si rimanda ai volumi “Cinema Mente e Corpo” e “Cinema (italiano) e psichiatria” di Ignazio Senatore – Zephyro Edizioni.

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