Per festeggiare l’anniversario del magico concerto che il cantante Gegè Cristofori (Rocco Pappleo) tenne trent’anni prima a Montevideo, la ricchissima Rosalba Bolena (Silvia Pérez), lo invita nuovamente nella capitale uruguaina.
Gegè ha paura di volare e s’imbarca su una nave merci il cui equipaggio è composto, oltre che dalla ciurma, dal comandante De Lorenzo (Massimiliano Gallo), ossessionato dalla paura di un naufragio e dal cuoco Ruggero (Alessandro Gassmann), una persona ruvida e scontrosa che non scende a terra da quattro anni.
Tra Gegè e Ruggero sono subito scintille ed un giorno, per ripicca, il cuoco lo chiude nella cella frigorifera. Giunto a Montevideo Gegè scopre di non aver più voce e, quando allo sbarco, per accoglierli, si presenta Gilda Mandarino (Luz Cipriota), Ruggero per cavarlo dagli impicci, dichiara di essere Gegè.
Ruggero è però stonato come una campana, non conosce il repertorio per il concerto e deve imparare i testi delle canzoni a memoria. E’ il giorno del concerto e Ruggero e Gegè scoprono che dietro l’invito di Rosalba c’è un’emittente televisiva, ideatrice del programma “La svolta della vita” che ha in mente uno scoop; rivelare in diretta che Gegè Cristofori è il papà di Gilda Mandarino…
Alla terza regia Papaleo, (reduce anche da concerti in teatro come cantante in coppia con Alessandro Haber), dopo Basilicata coast to coast e Una piccola impresa meridionale, adotta un tono agrodolce e, con leggerezza, narra la storia di un cantante, un tempo famoso, caduto nell’oblio che attraversa l’oceano, pur di risalire la china.
Ma il regista-attore lucano non cede nella rievocazione nostalgica di un successo ormai alle spalle, ma impagina una storiella divertente, che ha come pretesto la musica e come punto di forza i simpatici battibecchi tra Gegè e Ruggero, due persone agli antipodi; il primo disincantato, irriverente e inguaribile sognatore; il secondo diventato un orso, dopo essere stato messo, ingiustamente, qualche anno prima sotto accusa.
A mediare tra i due litiganti un comandante che sogna di imbarcarsi su una nave passeggeri. Un film che punta su un abusato (?) espediente narrativo (lo scambio d‘identità tra due personaggi) e che, con velata malinconia, narra di tre simpatici losers che cercano di raddrizzare una vita che non li soddisfa più.
Papaleo canta, balla, innaffia la trama con qualche battuta e qualche frase cult (Spesso stando fermi si va più lontani) e con la sua maschera di gomma, un po’ buffa, surreale, sprizza simpatia da tutti i pori.
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