Inghilterra, primo Ottocento. Il signor Bennett (Donald Sutherland) vive nella sua tenuta a Longburn, con la moglie (Brenda Blethyne) e le cinque figlie: Jane (Rosamund Pike), la radiosa primogenita, l’indomita ventenne Elizabeth (Keira Knightley) e le più piccole Mary, Kitty e Lydia.
Pur consapevole della loro modesta condizione economica, la signora Bennettt non vede l’ora di maritare le figliole. Jane rapisce ben presto il cuore del facoltoso scapolo Charles Bingley (Simon Woods), che ha affittato una tenuta accanto a quella dei Bennett.
Lui, però. giudicandola troppo fredda nei suoi confronti, su consiglio del ricco aristocratico signor Darcy (Matthew Macfadyen), inaspettatamente, si tira indietro e decide di non sposarla. Elizabeth, dal canto suo, non è certo una ragazza docile e, gettando nello sconforto la madre, rifiuta di andare in sposa al prelato Collins (Tom Hollander).
In più occasioni, la fiera e orgogliosa Elizabeth tiene testa al saccente e altezzoso signor Tracy, ma Cupido ha già lanciato le sue frecce.
E se i due, dopo mille scaramucce, finissero per dichiararsi amore eterno? E se, dulcis in fundo, anche Bingley ritornasse sui propri passi e chiedesse in sposa la luminosa Jane?
Wright, all’esordio, dirige il remake dell’intramontabile romanzo di Jane Austen (1813), già portato con successo sullo schermo nel 1940 da Robert Z. Leonard e interpretato da Greer Garson e Laurence Oliver.
Grazie a una splendida fotografia, firmata da Roman Osin, e ai mirabili costumi di Jacqueline Durran, il regista londinese impagina una gustosa commedia sentimentale. Wright predilige gli interni e ambienta gran parte della vicenda tra la modesta dimora dei Bennett e quella aristocratica di Darcy e fa gran nostra dei balli con i quali i personaggi della vicenda trascorrono le serate.
Al centro della narrazione Elizabeth, femminista ante litteram, spirito forte e indipendente che dà talmente del filo da torcere al signor Darcy da farlo, inevitabilmente, capitolare.
Sullo sfondo, gli inveterati pregiudizi dei nobili rispetto alle famiglie che versavano in condizioni economiche non soddisfacenti e che definivano “non presentabili” le ragazze che non sapevano disegnare e suonare il piano.
Sullo sfondo il dramma di quelle fanciulle che, essendo povere, erano costrette a sposare un uomo che non amano, pur di garantire la sussistenza economica alla propria famiglia. Keira Knightley è deliziosa e di contro, Matthew McFayden è così inespressivo da sembrare un pesce lesso.
Strepitosa Judi Dench nel ruolo della perfida Lady Catherine de Bourgh. Quattro nomination agli Oscar; Knightley (miglior attrice), miglior colonna sonora (Dario Marianelli), scenografia e costumi.
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