Perdiamoci di vista di Carlo Verdone – Italia – 1994 – Durata: 113′

2 Maggio 2023 | Di Ignazio Senatore
Perdiamoci di vista di Carlo Verdone – Italia  – 1994 – Durata: 113′
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Gepy Fuxas (Carlo Verdone), popolare conduttore televisivo, deve il proprio successo alla trasmissione “Terrazza Italiana” che fa leva sul dolore e sulle sofferenze delle persone. In una puntata incentrata sul problema dell’handicap, Fuxas, senza il consenso, manda in onda le foto della figlia morta suicida della donna che sta intervistando. Arianna (Asia Argento), una ragazza paraplegica, amica della donna, interviene in diretta e accusa Fuxas di speculare sul dolore delle persone. Il conduttore prova a difendersi ma si lascia andare ad un commento infelice sui portatori di handicap, attirando su di sé un vespaio di polemiche. Il trambusto è tale che la trasmissione è cancellata e Fuxas si trova senza lavoro. Messi da parte polemiche e rancori, Fuxas inizia a frequentare Arianna e, grazie a lei, riscopre il mondo dell’handicap e impara a rileggerlo criticamente e con uno sguardo diverso. Arianna lo invita nel Trevigiano al matrimonio di una sorella  nella lussuosa villa dei genitori e la sera Fuxas esce con Ambra (Cosima Costantini), la sorella emancipata e trasgressiva di Arianna. Fuxas prova a risalire la china ma in RAI tutte le porte gli sono sbarrate ed allora, dopo mille esitazioni, accetta di condurre una trasmissione-pollaio, di stampo trash, in onda su Televerità, una piccola emittente locale di proprietà di Antonazzi (Aldo Maccione), un ex conduttore televisivo grossolano, e senza scrupoli, anche lui trombato dalla televisione. Il programma è talmente di basso profilo che Fuxas rinuncia ad un contratto faraonico e, per ricaricarsi le pile, propone ad Arianna un viaggio a Praga. Dopo una notte d’amore, la spinge a farsi visitare nella capitale cecoslovacca da un noto luminare che la visita e conferma la diagnosi che condanna Arianna a vivere per sempre su una sedia a rotelle.

in Perdiamoci di vista, con garbo, Verdone prova ad affrontare il tema delicato dell’handicap ma il terreno è troppo scivoloso per non cadere nella retorica dei buoni sentimenti. Parimenti è fin troppo facile, banale e scontato, lanciare strali contro la TV- spazzatura e la Tv del dolore. In bilico tra il film di denuncia sociale e la commedia amara, la vicenda sbanda e, per tutto il film, assistiamo alle sterili scaramucce tra Fuxas, un personaggio solo e senza amici, che ha costruito la propria vita unicamente sulla sua immagine televisiva, e Arianna, una ragazza dolce, ma polemica, isterica e capricciosa, che riesce a far breccia nel cuore di Fuxas.  David di Donatello alla regia e miglior attrice ad Asia Argento. Ryuchi Sakamoto e David Sylian cantano Heart Beat.

 

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