Permettete signora che ami vostra figlia? di Gian Luigi Polidoro – Italia – 1974

18 Dicembre 2023 | Di Ignazio Senatore

Gino Pistone (Ugo Tognazzi) è il capocomico di una sgangherata compagnia di guitti e si esibisce nei teatrini di provincia, proponendo un repertorio ottocentesco con vicende che narrano di pastori e orfanelle.

Sandra Pensotti (Bernadette Lafont), prima attrice e sua amante, stufa dei magri successi, abbandona la compagnia. Dopo un periodo di crisi, Pistone scrive un nuovo dramma teatrale imperniato sulle figure di Mussolini e Claretta Petacci, accolto favorevolmente dal pubblico.

Attirata dall’idea del successo, Sandra ritorna nella compagnia e interpreta Claretta al fianco di Pistone. Giunti nella Romagna rossa, la recita è sommersa di fischi e sugli attori piovono uova, verdure e pomodori.

Alcuni mattacchioni, dopo aver rapito Gina e Sandra, nel mezzo della rappresentazione, fingono di volerli fucilare, come avvenne realmente a Mussolini e a Claretta.

Pistone, che ormai si è identificato completamente nel Dice, accetta con dignità il suo destino mentre Sandra, urla e strepita.

Al termine della farsa, i buontemponi vanno via e Pistone si vendica degli attori della compagnia che lo avevano deriso e fa precipitare nel burrone il carrozzone dove dormivano e poi va a vivere con Adriana (Rossana Di Lorenzo), la semplice e affettuosa mogliettina.

Polidoro, modesto artigiano della macchina da presa, confeziona un film dai ritmi sonnecchianti, che lascia ampio spazio alle stucchevoli recite teatrali della scalcinata compagnia di Pistone.

Tognazzi è sullo schermo dalla prima all’ultima scena e si batte come in leone per dar corpo al personaggio di un vecchio capocomico diviso tra l’amore per il teatro e quello per la volubile e incostante Sandra.

Il titolo è preso a prestito dalla frase che utilizzò Mussolini per chiedere alla madre della Petacci il consenso a frequentarla.

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.

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