Antoine (Gustave Kervern), musicista insonne e depresso, abbandona la sua band e trova lavoro come portiere in uno stabile, abitato da strambi inquilini; su tutti l’insoddisfatta e nevrotica Mathilde (Catherine Deneuve), divorata dalla paura che le crepe del suo appartamento siano la spia dell’imminente crollo del palazzo. I due si confidano, si sorreggono e cercano insieme di scacciar via solitudine ed affanni del vivere.
Il regista Pierre Salvadori, firmando questa poetica ed agrodolce favola urbana, ambientata (come evoca il titolo originale) nel cortile del caseggiato, ci ricorda come, pur sposando i canoni della commedia, sia possibile mettere in campo dei personaggi infelici e dolenti, spruzzati di straziante umanità. Le crepe che squarciano le pareti ed i personaggi di contorno (un ex calciatore cocainomane ed uno scoppiato predicatore alla ricerca delle fede) diventano i simboli di ferite dell’anima difficili da rimarginare. In gran spolvero lo stralunato, indolente e sonnecchiante Kervern (insuperabile quando legge poesia Sleeping di Carver) e la sfiorita, ma ancora bellissima, Deneuve.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 195 – Settembre – Ottobre 2015
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