Primo amore di Dino Risi – Italia – 1978

22 Gennaio 2024 | Di Ignazio Senatore

Ugo Cremonesi (Ugo Tognazzi), in arte Picchio, ex comico d’avanspettacolo, lontano ormai da anni dalle scene, va a vivere  a Villa Serena, una casa di ricovero per artisti anziani, diretta da un burbero e accigliato direttore (Mario Del Monaco), detto “il Capitano”.

Per ammazzare il tempo, la soubrette Lucy (Caterina Boratto), Augustarello (Riccardo Billi) e gli altri pensionati si esibiscono in vecchi numeri di varietà, ricordano i bei tempi andati

Picchio, spolverando le doti di vecchio seduttore,  inizia a ronzare intorno alla giovane e avvenente cameriera Renata (Ornella Muti) che, un po’ per noia, un po’ per scappare dal quel luogo mortifero, attratta dalle promesse che l’inserirà nel mondo del varietà, molla tutto e lo segue.

Picchio dilapida, in un paio di giorni, la liquidazione di una vita e, dopo una vacanza a Capri, prova, senza successo a proporre a diversi impresari un suo numero di rivista.

Insieme a lei va da Emilio (Venantino Venantini), un vecchio amico che lavora a “Sette Colli”, una piccola televisione locale che, affascinato dalla bellezza di Renata, amoreggia con lei nello studio televisivo e le propone di lavorare con lui.

Picchio li scopre, non regge il colpo ed è ricoverato in ospedale psichiatrico. Dimesso, non è più quell’eccentrico e vulcanico vecchietto di un tempo.

Con questa pellicola Risi vuole rendere omaggio a quel mondo di artisti giunti ormai sul viale del tramonto, ma ammanta la vicenda di una patina fin troppo melanconica che scivola spesso nel patetico e nel sentimentalismo di maniera.

Risi cita il professor Unrat de “L’angelo azzurro” di Heinrich Mann per sottolineare come Picchio, accecato dall’amore per Renata, perderà se stesso. Tognazzi interprete ancora una volta il personaggio di un uomo mezz’età che s’innamora di una ragazza molto più giovane di lui e perde la testa.

Tognazzi si esibisce in alcune imitazioni (anche quella di Totò) e in alcuni numeri di varietà, ma non è in forma come in altre pellicole.

Particina di Marina Lothar nei panni di una donna che sposa un vecchio della casa di riposo per ottenere la cittadinanza italiana.

Curiosità: al Festival di Cannes il film era stato tradotto in francese come “Dernier amour”, l’Ultimo amore.

Per un approfondimento sulla filmografia di Ugo Tognazzi, si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Ugo Tognazzi”, edito da Gremese (2021), corredato da 800 foto, dall’antologia della critica e dai commenti di attori e attrici, e registi che hanno lavorato con lui.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi