Divenuto cieco all’età di sette anni, il piccolo Ray Charles Robinson (C.J. Sanders), vive con il fratellino George e la madre Aretha (Sharon Warren), in un paesino poverissimo. Ray, non si lascia abbattere dall’handicap, s’appassiona al piano e, divenuto adulto (Jamie Foxx), decide di andare a suonare nei locali delle grandi città.
L’astuta Marlene (Denise Dowse) intuisce il suo valore e, certa che quel musicista cieco sarà una gallina dalle uova d’oro, lo scrittura. Il suo locale si riempie ogni sera e lei d’accordo con Gossie McKee (Terrence Dashon Howard), uno dei musicisti che suona Ray, gli passa solo qualche misero dollaro.
Scoperto il raggiro, Ray manda entrambi al diavolo e, dopo aver frequentato Della Bea Robinson (Kerry Washington), la sposa.
Con Robert Wisdom (Jack Lauderdale), il suo nuovo manager, Ray inizia il suo primo tour ed appena può fa un salto a casa. La sua fama cresce di concerto in concerto, ma un tipo losco gli fa assaggiare l’eroina e, da quel momento in poi, Ray non smette di iniettarsi quel veleno in vena.
Dopo aver scoperto che anche il cassiere della band di Robert lo fregava, li pianta in asso e, grazie ad Ahmet Ertegun (Curtis Armstrong) incide i suoi primi dischi. Durante una registrazione conosce una cantante, Mary Ann Fisher (Aunjanue Ellis) e flirta con lei. Ma la tossicodipendenza lo sta divorando e, spinto dalla moglie, si ricovera in un centro per disintossicarsi….
In questa pellicola autorizzata da “The Genius”, il regista (autore del “musicale” Rock machine, di Ufficiale e gentiluomo, Il sole a mezzanotte, L’avvocato del diavolo…) descrive l’infanzia dolorosa del protagonista, punteggiata da due traumi; la morte del fratello, morto accidentalmente, davanti ai suoi occhi, dentro una tinozza d’acqua e poi la sua cecità, avvenuta seguito di un’infezione.
Senza cadere mai nel pietismo o sentimentalismo Hackford ci mostra la tenacia di Ray che, spronato dalla madre a non mollare, scarica la propria rabbia, sui tasti del pianoforte.
In perfetto equilibrio tra luci ed ombre, Ray è descritto come un grande musicista che ha saputo mescolare jazz, gospel e soul e soprattutto come un tossicomane che, pur iniettandosi eroina per anni, sia sempre riuscito a controllarne l’assunzione, senza mai pregiudicare il percorso d’artista. Jamie Foxx, bravissimo, sembra la reincarnazione di Ray. Un robusto taglio al film avrebbe reso il film perfetto.
Curiosità: il nome d’arte Ray Charles fu proposto al cantante da un impresario che, ritenendo troppo comune il cognome Robinson, d’appannaggio del grande pugile campione del mondo, gli consigliò di utilizzare semplicemente il suo doppio nome. Oscar (2005) miglior attore protagonista (Jamie Foxx). Golden Globe (2005) miglior attore protagonista in un film musicale (Jamie Fox), miglior suono (Scott Millan, Greg Orloff, Bob Beemer, Stevie Cantamessa).
Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.