Red road di Andrea Arnold – G.B – 2005 – Durata 113’ – V.M 4

22 Febbraio 2021 | Di Ignazio Senatore
Red road  di Andrea Arnold – G.B – 2005 – Durata 113’ – V.M 4
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Jackie (Kate Dickie), donna taciturna e solitaria, è un’operatrice della “City Eye” di Glasgow e trascorre stancamente le giornate  davanti una videocamera di sorveglianza a circuito chiuso che monitora le strade particolarmente a rischio, popolate da tossicomani e delinquenti. Un giorno visualizza nel monitor il volto di un uomo e da quel momento in poi, come elettrizzata, inizia a pedinarlo, a familiarizzare con i suoi amici ed a gironzolargli intorno.

Dopo aver fatto l’amore con lui, svuota il preservativo, si spalma lo sperma in vagina, sbatte la testa contro il muro e denuncia l’uomo alla polizia, accusandolo di averla violentata. Smarrita e confusa ci ripensa, ritira le accuse e lo affronta in strada; solo allora si scopre che l’uomo si chiama Clyde (Tony Curran) che è uscito dal carcere in anticipo per buona condotta e che anni prima, sotto effetto di crack, aveva perso il controllo della propria auto ed investito il marito e la figlia di Jackie, uccidendoli sul colpo. Clyde, un uomo rozzo e violento, prova timidamente a difendersi ma Jackie, l’osserva in silenzio ed invece di scaricargli la propria rabbia ed urlargli in faccia tutta la disperazione covata negli anni, lo lascia andare per la sua strada. Nel finale mielato e poco convincente; Jackie va a casa di Alfred (Andrew Armour) il suocero che non le aveva perdonato la morte del figlio e riannoda quei fili spezzati.

All’esordio Arnold, con una regia volutamente fredda, dirige una pellicola con la macchina a mano, giocando tutto sui primi piani della protagonista, sui dialoghi scarni e  su delle lunghe sequenze cariche di inquietanti silenzi. Sin dalle prime battute s’intuisce che Jackie è ormai una donna spenta, priva d’interessi e che non riesce a darsi pace per qualcosa che la tormenta e le rode dentro; nelle ultime battute del film si scopre che il giorno dell’incidente, stanca morta, aveva sgridato sua figlia, la piccola Jordan e per permetterle di riposare, suo marito John aveva portata la bambina a fare un giro in auto. Nel drammatico faccia a faccia tra Jackie e Clyde, l’uomo, senza mostrare un pizzico di rimorso ed il minimo pentimento, liquida il tutto con un secco e sferzante: “Scusami. Tutti i giorni succedono merlate. E’ la vita.”  A questa risposta Jackie  mette da parte odo e vendetta e sceglie la strada del perdono e della riconciliazione e l’informa che la figlia, che lui non vedeva da anni, l’aveva cercato. Il titolo del film rimanda ai “red road”, imponenti e spogli caseggiati della periferia di Glasgow, caratterizzati da una striscia rossa. Premio della giuria al 59 Festival di Cannes.

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi