Rischiose abitudini (The grifters) di Stephen Frears – USA – 1990 – Durata 113’

8 Febbraio 2022 | Di Ignazio Senatore
Rischiose abitudini (The grifters) di Stephen Frears – USA – 1990 – Durata 113’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
0

Lilly Dillon (Angelica Huston) scommette per conto della mafia sulle corse dei cavalli. Suo figlio Roy (John Cusack) non le è da meno e se la cava rifilando piccoli bidoni a destra e a manca. Myra (Annette Bening), la sua donna, bazzica l’alta finanza e, grazie alla complicità di un altro lestofante, individuato il pollo, lo spenna. Lilly vuole uscire dal giro e prova a fare le scarpe a Bobo Justus (Pat Hingle), il suo boss che conosce da anni. Myra la smaschera e spiffera tutto a Bobo che si mette sulle tracce di Lilly che non si da per vinta, raggiunge Myra in un motel e nel corso di una colluttazione le spara in volto. Il cadavere è irriconoscibile e tutti pensano che sia quello di Lilly che, costretta a filarsela di gran carriera va da Roy in cerca di quattrini. Ma il destino è in agguato e ci mette lo zampino.

Pellicola deliziosa, dotata di un gran ritmo e di dialoghi taglienti come un rasoio. Il mondo pittoresco e variegato dei truffatori fa da sfondo alla vicenda ma quello che tiene banco è la figura di Lilly, una donna di ghiaccio, disposta a tutto pur di raggiungere il proprio scopo. Cinica, fredda ed ambivalente, dopo aver abbandonato il figlio al suo destino, si presenta al suo cospetto, dopo anni, come nulla fosse successo.  La scena del loro tragico incontro finale è da cineteca. Lilly le prova tutte per convincere Roy a darle i soldi che le servono per tagliare la corda ma, avendo intuito che non cederà di un passo, inizia a fargli le fusa ed a mostrarsi sensuale e seduttiva. Roy è confuso e lei approfitta del suo smarrimento per scappare con il malloppo ma, per una tragica fatalità, nella fuga finisce per rompere un bicchiere che, accidentalmente, gli taglia la gola. Da segnalare l’irresistibile lezione che il papà di Roy dà a suo figlio: “Vuoi fare il truffatore? Intanto niente soci. Questa è la prima regola; se gli dai la sua parte, tu guadagni la metà. Un truffatore non resiste dalla voglia di fregare un dritto.  Non c’è gusto a fregare  un fesso e i fessi esistono solo per essere fregati. Ma fregare un professionista, magari un tuo socio che ti conosce e che ti tiene d’occhio, questo è il massimo! E’ la fine del mondo! Niente truffe lunghe.  Se il fesso spiffera, sei fregato e finisci in gabbia. E non vestirti così; sei vistoso, dai nell’occhio, ti riconoscerebbe anche un cieco.” Curiosità: il titolo originale rimanda ad un’espressione che è equivalente ad “imbroglione”, “pataccaro”, “bidonista”. Dall’omonimo romanzo di Jim Thompson, sceneggiatore di Kubrick (Rapina a mano armato e Orizzonti di gloria) e da cui sono stati tratti Getaway e Colpo di spugna).

 

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi