Una sera d’inverno, mentre è alla guida dall’auto, Tomas (James Franco), giovane romanziere, investe accidentalmente due fratellini, sbucati all’improvviso su una slitta. Nell’impatto uno dei due muore. Tomas accusa il colpo e già in crisi con Sara (Rachel McAdams), si chiude sempre più in se stesso, fino a tentare il suicidio. Kate (Charlotte Gainsbourg), illustratrice e disegnatrice di libri e riviste, non mostra né livore, né rabbia nei confronti di chi è stato, suo malgrado, responsabile della morte di uno dei suoi figli e, accogliente e comprensiva, si prende cura di Tomas ed instaura con lui una tenera amicizia. Tomas continua a scrivere, raggiunge la fama e sposa l’editrice Ann (Marie-Josée Croze), madre della piccola Mina. Undici anni dopo il tenero Chistopher, il bambino scampato all’incidente, aspirante scrittore e alla disperata ricerca di un padre, contatta Tomas e gli chiede di incontrarlo…
Wenders ( Alice nelle città, Falso movimento, Il cielo sopra Berlino, Paris Texas, Lisbon story, City of Angels…) dirige una pellicola fredda, sia nello stile che nell’ambientazione, dove i prolungati silenzi fanno da padrone e lascia che la storia si dipani da un evento tragico di cui nessuno sembra essere responsabile. Sul finale, come recita il titolo originale del film, Cristopher, seppur deluso dall’incontro con Tomas, ritroverà il sorriso. Un Wenders nel complesso diverso da quello che ha diretto preziosi capolavori, più intimo e sommesso che s’affida a degli insistiti silenzi, a dei campi lunghi e allo splendore del 3D.
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