Eliane Michou (Lisa Gastoni) gestisce una farmacia in una piccola città della provincia francese. A darle una mano Juliette (Andrea Féreeol) la cassiera ed Armand (Franco Nero), un garzone tuttofare. Trascurata da Henry (Raymond Pellegrin), l’anziano marito, colto e dedito allo studio, Eliane finisce tra le braccia di Armand, un uomo perverso e senza scrupoli che, minacciando uno scandalo, l’umilia in tutti i modi. Per paura di perderlo, Eliane cede a ogni suo desiderio e, diventata sua schiava, perde dignità e pudore, al punto da non muovere un dito quando Armand allaccia una relazione con sua figlia Justine (Claudia Marsani). Sul finale Eliane ingerisce una dose di barbiturici e un attimo dopo la sua casa è dilaniata da una bomba lanciata dagli invasori tedeschi.
Ennesima proposizione cinematografica di una donna disposta a tutto, pur di soddisfare le malsane fantasie del suo seduttore. Il regista cita Il rosso e nero di Stendhal, ma punta più sull’erotismo e sui risvolti piccanti della vicenda. La vicenda, con velleità drammatiche, ruota intono alla bellezza inquieta della protagonista ma Samperi insiste troppo nel denudarla ed l’abbandono passivo di Eliane più che scatenare lampi di erotismo, suscita solo un’infinita compassione.
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