Dopo l’ennesimo diverbio con la nota, ma spocchiosa, chef Lyna Deletto, star televisiva, Cathy (Audrey Lamy), suo braccio destro, la pianta in asso e, nell’attesa di aprire un proprio ristorante, risponde ad un annuncio ma scopre che si tratta di una mensa di un centro di accoglienza per giovani migranti minorenni, gestito da Lorenzo (François Cluzet) e dalla materna Sabine (Chantal Nauwurth). Dopo l’iniziale sconcerto, Cathy solidarizza con i giovani ospiti e crea una “brigata” che, ai suoi ordini, spadella allegra ed entusiasta in cucina …
Si, chef!- La brigade, favoletta divertente, diretta da Louis-Julien Petit, (già autore de Les invisibles) che si gusta tutta d’un fiato, troppo attenta però al “politically correct” e penalizzata da un eccessivo buonismo Per tutto il film, infatti, Cathy mette da parte orgoglio e narcisismo e si dedica ai giovani migranti che, una volta diventati maggiorenni, saranno espulsi dalla Francia. Più che la citazione alla “madeleine” proustiana e per le ultime battute pasticciate, il film regge per la coppia Lamy -. Cluzet strepitosa.
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