Clara (Lea Massari) è sposata con un affermato ginecologo ed è madre di tre scatenati adolescenti. Il più piccolo è il quindicenne Laurent Chevalier (Benoît Ferreux), spirito libero e mente sveglia, costretto a frequentare un collegio cattolico dove, immancabile, c’è il solito prete pedofilo che cerca di circuirlo. I fratelli maggiori decidono che deve perdere la verginità e lo gettano tra le braccia di una giovane e piacente prostituta ma Laurent, vittima del loro ennesimo scherzo, si arrabbia e molla tutto. L’inquieta Clara ha un amante e Laurent, invece, di spiattellare la verità al papà, la copre e diviene sua complice. Lui ha un soffio al cuore e va con lei in una località termale. Dopo aver festeggiato la sera del 14 luglio, festa nazionale, i due, un po’ brilli, finiranno a letto insieme.
Il regista francese narra con leggerezza e brio l’inquietudine del giovane protagonista che, pur essendo interessato a crescere e a entrare a pieno diritto nel mondo adulto, non sembra ossessionato dalla sessualità ma anche interessato a temi più complessi come il suicido e a letture più colte come quelle di Camus. Malle gira con garbo ed eleganza la scena peccaminosa dell’incesto, lasciandola fuori campo, e la inserisce, quasi naturalmente, all’interno di una complicità più vasta tra madre e figlio. Sul finale, fedele al più classico dei film di formazione, per sancire il definitivo affrancamento dalla madre, Malle lascia che Laurent vada a letto con una coetanea.
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