Sole, cuore, amore di Daniele Vicari – Italia – 2016 – Durata: 112’

7 Febbraio 2023 | Di Ignazio Senatore

Eli (Isabella Ragonese), madre di quattro bambini e sposata con Mario (Francesco Montanari), ogni mattina si alza all’alba e dal litorale di Torvajanica, dopo due ore di pullman,  arriva a Roma per lavorare come cameriera nel bar gestito da Nicola (Francesco Acquaroli), un uomo che pensa solo ai propri interessi economici.

Non se la passa meglio Malika (Chiara Scalise), extracomunitaria, collega di lavoro di Eli, che cerca anche a fatica di coniugare studio e lavoro ed è costretta ad ingoiare in silenzio le offese e l’ostracismo da parte della solita razzista di turno.

Fortuna che ad accudire i bambini di Eli, di tanto in tanto ci pensa Vale (Eva Grieco), una performer che si esibisce in una discoteca assieme alla collega Bianca (Giulia Anchisi).

Eli continua ad andare avanti e indietro, affaticandosi sempre più. Il fisico non regge e a un controllo medico, un dottore le diagnostica un’aritmia e del riposo. Eli non può fermarsi e continua a fare la pendolare, ma…

Dopo Diaz, l’irrinunciabile film denuncia sugli orrori di Genova, Vicari racconta una tenera, malinconica e struggente storia di umana sofferenza e di ordinaria quotidianità.

Il regista reatino s’ispira alla storia di Isabella Viola, trovata morta nel 2012 su una banchina della stazione Termini e, anche se lancia un grido di indignazione civile contro la società capitalistica, non sceglie di impaginare un film militante, alla Ken Loach.

Vicari (Velocità massima, L’orizzonte degli eventi, Il passato è una terra sraniera…), infatti, non alza, infatti, i toni delle denuncia sociale e, quasi sottovoce, mette al centro l’amara vicenda di Eli, costretta svegliarsi all’alba e a lavorare tutta la giornata, sottopagata, per garantire pranzo e cena al marito disoccupato e ai figli.

Al regista non interessano gli eroi con la E maiuscola, quelli in grado di compiere grandi imprese ma quelli che ogni giorno cercano, a denti stretti, di reggere agli urti della vita e a tenere testa ad una paga da fame e a dei padroni dal cuore più nero della pece.

La malattia cardiaca di Eli fa capolino in punta di piedi e diventa un sinistro, ma sottile file rouge che fa da sottofondo alla vicenda. Vicari intreccia, con un montaggio parallelo, le vicenda delle due protagoniste che vivono in un’anonima periferia e mostra come anche la tenera Vale fa fatica a trovare posto in un mondo popolato da persone ciniche ed insensibili.

In questo film “necessario”, il regista sceglie un tono dimesso e in punta di piedi, come lo è la morte silenziosa e inattesa della protagonista che lascia senza respiro lo spettatore.

Non mancano i nei e se la vicenda di Eli travolge e appassiona, quella di Vale sembra troppo esile e cerebrale.

A fare da ironico e stridente contro-altare alla sofferta vicenda delle protagoniste il titolo del film che rimanda alla canzone divertente e orecchiabile del 2001 intitolata Tre parole e cantata da Valeria Rossi che spopolò anni fa.

Ragonese magnifica, in gran spolvero. Candidato Nastri d’argento (2017) miglior attrice protagonista (Isabella Ragonese), sonoro, presa diretta, colonna sonora. Candidato David di Donatello (2018) miglior attrice protagonista (Isabella Ragonese).

Comments are closed.

Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi