Sorrentino con il suo “Parthenope” unico italiano in gara a Cannes

12 Aprile 2024 | Di Ignazio Senatore
Sorrentino con il suo “Parthenope” unico italiano in gara a Cannes
Senatore giornalista
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Sarà Paolo Sorrentino, con il suo “Parthenope”, l’unico italiano in gara nella 77esima edizione del Festival di Cannes (14-25 maggio). Ad annunciarlo lo stesso regista, che ha dichiarato:

“I veri, gli inutili e quelli indicibili, che ti condannano al dolore. E poi ti fanno ricominciare. La perfetta estate di Capri, da ragazzi, avvolta nella spensieratezza. E l’agguato della fine. Le giovinezze hanno questo in comune: la brevità. E poi tutti gli altri, i napoletani, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, disillusi e vitali, le loro derive malinconiche, le ironie tragiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze. E lì in fondo, vicina e lontana, questa città indefinibile, Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male.”

Girato tra Napoli e Capri il film annovera un cast di grandissimo livello: Gary Oldman, Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari, Celeste Dalla Porta e dai napoletani Luisa Ranieri, Silvio Orlando, Peppe Lanzetta. Nello Mascia, Biagio Izzo e Lorenzo Gleijeses.

Ben poco è trapelato sulla trama, ma è certo che la Parthenope, protagonista femminile del film, non ha nulla a che fare con la mitologica sirena, raccontata da Omero, che, non essendo riuscita con il proprio canto a stregare Ulisse, si lasciò morire nel mare di Megaride, all’altezza del Castel dell’Ovo.

La Parthenope di Sorrentino è, infatti, una donna, nata nel 1950, e la sua storia arriva fino ai giorni d’oggi.  Con questa scelta, Sorrentino conferma ancora una volta di preferire la Croisette alla Mostra del Cinema di Venezia.

Una scelta che ha il sapore, forse della scaramanzia, dal momento che il regista ha presentato nella kermesse della Costa Azzurra, le sue pellicole più ispirate. Nel 2004 fu la volta del palpitante “Le conseguenze dell’amore”,

Fu poi la volta de “Il divo”, interpretato da Toni Servillo, il suo attore feticcio, pellicola che si aggiudicò il Premio della Giuria. Sorrentino, è poi, ritornato a Cannes per presentare i suoi film più premiati e noti al largo pubblico: “La grande bellezza”, che nella magica notte degli Oscar, si aggiudicò la prestigiosa statuetta come miglior film straniero, e il recente “E’ stata la mano di Dio”, candidato per la cinquina finale degli Oscar.

In verità, bisogna anche ricordare che l’allievo di Antonio Capuano, ha presentato a Cannes anche i suoi film meno riusciti.

Nel 2011 fu la volta di “This must be the place”, suo primo film inglese, interpretato da Sean Penn, che non sbarcò mai nei cinema USA, e quattro anni dopo il melanconico e oscuro “Youth –La giovinezza”, interpretato da un magico Michael Caine.

Non ci resta che augurare un bel bocca in lupo ad un regista che, cresciuto all’ombra del Vesuvio, tiene alto il prestigio del cinema nazionale.

Tra l’altro, altra nota di merito, Sorrentino ha scelto, di girare in città dopo “L’uomo in più”, convincente film d’esordio, il tentennante “L’amico di famiglia”, e il pluripremiato “E’ stata la mano di Dio”, titolo che omaggia inequivocabilmente le gesta di Diego Armando Maradona, il più grande calciatore di tutti i tempi.

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