The Commitments di Alan Parker – GB – 1991 – Durata: 118′

27 Agosto 2022 | Di Ignazio Senatore

Dublino. Jimmy Rabbitte (Robert Arkins) ha un sogno nel cassetto; divenire il manager di una band  e, senza perdersi d’animo, mette un annuncio sul giornale per selezionare dei musicisti che hanno davvero un’anima soul.

In un baleno casa sua è assediata da decine di artisti che sperano di superare il provino. Jim ha però le idee chiare ed inizia a setacciare cantine e localini dove si esibiscono gruppi sconosciuti. Mette su una band composta da Dean (Felim Gormley), Outspan Foster (Glen Hansard), Steven Clifford (Michael Aherne) e Billy, ma i veri punti di forza sono Deco (Andrew Strong), un bianco con la voce da far invidia a Joe Cocker e le tre bravissime coriste; Bernie Mcgaoughlin (Bronagh Gallagher), Natalie Murphy  (Maria Doyle Kennedy)ed Imelda (Angeline Ball). Ciliegina sulla torta Joey Fagan “The lips” (Johnny Murphy), un trombettista cinquantenne, mezzo mistico e filosofo, che afferma di essere un vecchio amico di Elvis Presley e di aver suonato con Wilson Pickett e con i più grandi musicisti di soul del mondo.

Dopo aver sudato sette camice per procurarsi strumenti, amplificatori e camioncino, Jim organizza il primo concerto. E’ subito successo e la band, richiestissima, fa il tutto esaurito nei capannoni della città. Joey, gran seduttore, ha però una tresca con le tre coriste, Deco è fin troppo esuberante e gli altri componenti della band, litigano continuamente per un nonnulla. Quando Deco riceve la proposta di incidere qualche disco, esplodono gelosie e rivalità….

Con questo film allegro e schioppettante, campione d’incasso in Inghilterra, tratto dal romanzo di Roddy Doyle, Alan Parker (Fuga di mezzanotte, Saranno famosi, Birdy, le ali della libertà, Missisipi burning, The life of David Gale….) fa centro e mette in campo un giovanissimo manager, proletario, che sente di dover usare la musica come “sveglia” per i disoccupati che, come lui, vivono nella periferia di Dublino. Il ritmo è travolgente e incalzante e non cala mai di una tacca.

Argutamente il regista britannico spiazza tutti e, invece di mostrarci una band che propone del rock duro e metallico, lascia che The Commitments (ossia i principianti”) rispolverino il vecchio sound del soul, musica lontana mille miglia da quella che si ascoltava in quegli anni in Irlanda.

Il linguaggio adottato è quello diretto e sfrontato dei giovani delle periferie e non mancano battute salaci, con degli evidenti, ma innocenti, riferimenti al sesso. La prima parte del film con la selezione degli aspiranti musicisti e con le loro prime prove è travolgente. Nella seconda Parker da più spazio alle dinamiche tra i simpaticissimi e scoppiati componenti della band. Più che lo scavo psicologico dei giovani musicisti, al regista britannico interessa fornire un originale e ironico ritratto sociologico di un’intera generazione di scapestrati che, piuttosto che trascorrere le serate a tracannare birra in un pub, grazie all’energia ed alla grinta di Jim, prendono fiducia nei loro mezzi e vivono dei giorni da favola, come delle star.

Parker lascia che ad esibirsi sullo schermo siano dei veri cantanti (Andrew Strong, Bronagh Gallagher, Maria Doyle Kennedy ed Angeline Ball) che, con le loro voci deliziano lo spettatore.  Curiosità: Il regista, che compare in un piccolissimo cameo come produttore della Eejit Record, ha scelto i protagonisti dopo un provino fatto a 1500 ragazzi.

Per un approfondimento sul tema “Cinema e musica” si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

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