Copenaghen, primi del ‘900. Einar Wegener (Eddie Redmayne), stimato pittore paesaggista danese, è felicemente sposato con Gerda Wegener (Alicia Vikander), pittrice in erba. Un giorno, per gioco, Gerda propone al marito di vestirsi da donna e di andare ad un ricevimento, fingendo di essere Lila. Gli abiti femminili e il trucco risvegliano in Einar emozioni per troppo tempo tenute al guinzaglio.
Tom Hooper (Il discorso del re, I Miserabili), fedele all’idea di un cinema “classico”, allestisce, con meticolosa cura, un film elegante e raffinato, dove i costumi, la scelta cromatica e l’ambientazione fanno da sfondo ad una vicenda reale, ispirata all’omonimo romanzo di da David Ebershoff. Il regista affronta con un discreto rigore psicologico il dramma del protagonista che, non volendo più abitare in un corpo maschile, conduce, fino alle estreme conseguenze, la propria battaglia per diventare donna. Redmayne eccede, un po’ troppo in mossettine e sguardi languidi, ma si cala perfettamente nella parte. Da Oscar la sorprendente Vikander. Un pesce fuor d’acqua Matthias Schoenaerts, nei panni di Hans, amico della coppia.
Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 201 – Settembre – Ottobre 2016
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