Joe Castleman (Jonathan Pryce) è insignito del premio Nobel per la letteratura e vola a Stoccolma per ritirare il prestigioso premio con la moglie Joan Castleman (Glenn Close). Dei flashback ci riportano indietro nel tempo ai tempi in cui Joe è un giovane professore dell’Università di Yale, sposato e padre di una bambina, e Joan una talentuosa e promettente allieva. Abbandonata la moglie, Joe va a vivere con Joan e scrive un romanzo la cui tessitura narrativa è debole. Joan si propone di darci un’occhiata e lo riscrive. Il romanzo ottiene recensioni entusiastiche e, per decenni, lei, rimanendo nell’ombra, continua a scrivere otto ore al giorno …
Basato sull’omonimo romanzo di Meg Wolitzer, il regista svedese mette al centro della narrazione una donna che, per tutta la vita, non solo ha ingoiato i tradimenti del marito, ma ha sacrificato il proprio talento letterario sull’altare dell’amore. La narrazione è quella classica, i toni sono caldi e per tutto il film si attende (invano?) che Joan si ribelli ad uno scrittore mediocre e ad un uomo piccolo e meschino.
Recensione pubblicata sulla Rivista Segno Cinema 219 – Settembre – Ottobre 2019
Questo sito utilizza strumenti di raccolta dei dati, come i Cookie. Questo sito utilizza Cookie tecnici e di terze parti per fornire alcuni servizi. Maggiori Informazioni
Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.