Thelma & Louise di Ridley Scott – USA – 1991 – Durata 129’

3 Marzo 2025 | Di Ignazio Senatore

Arkansas. La casalinga Thelma Dickinson (Geena Davis), sposata con un marito maschilista e infedele, decide di prendersi finalmente una bella vacanza e trascorrere un week end in montagna assieme a Louise Sawyer (Susan Sarandon), l’amica del cuore, cameriera in un fast food.

La prima sosta è in una balera; Thelma ha voglia di divertirsi e fare un po’ di baldoria e, dopo qualche sorso, è già sbronza.

Lei è uno schianto e non passa inosservata e, in un lampo, attira le attenzioni di un tipaccio che, dopo averla condotta nel parcheggio, è sul punto di violentarla. Louise accorre in tempo, lo minaccia con la pistola e sottrae l’amica dalle sue grinfie.

Mentre stanno per andar via, l’uomo offende entrambe con delle frasi sprezzanti e volgari. Louise, che era stata anche lei in passato vittima di uno stupro, non ci pensa due volte e lo fredda con una pallottola.

Le due salgono a bordo della loro Thunderbird decappottabile e, per sfuggire alla polizia che dà loro la caccia, si dirigono verso il Messico.

Thelma non è insensibile al fascino di J.D (Brad Pitt), un belloccio, ex rapinatore, che le chiede un autostop e che, dopo una notte d’amore, la ripulisce di tutti i soldi.

Senza il becco di un quattrino, Thelma rapina un supermercato e poi, con l’aiuto di Louise, disarma un poliziotto che le ha fermate per eccesso di velocità e lo rinchiude nel bagagliaio dell’auto.

Dopo aver incendiato l’autocisterna di un camionista, che aveva più volte cercato di rimorchiarle con degli approcci volgari, Thelma e Louise, inseguite dagli agenti federali, si trovano di fronte il Gran Canyon ….

Con questo on the road, campione d’incasso, che strizza l’occhio al più classico dei western, Scott (I duellanti, Blade runner. Black rain, Il gladiatore. Hannibal…) mescola dramma e commedia, buddy movie e percorso di formazione e dirige un film dal buon ritmo, acclamato, quando uscì nelle sale, come una sorta di manifesto post-femminista, che scatenò le ire dei maschi benpensanti, inorriditi dalle azioni violente e trasgressive messe in atto dalle due protagoniste.

Grazie alla sceneggiatura originale di Callie Khouri (premi23ata con l’Oscar), il regista inglese mette in campo due donne, giovani, belle, libere e indipendenti che, stanche dei comportamenti villani e sessisti degli uomini, invece di piegare la testa o ingoiare in silenzio offese e provocazioni, si ribellano e diventano delle infallibili giustiziere.

Gli unici uomini che non sono tratteggiati negativamente e mostrati come degli erotomani prepotenti e volgari sono il tenente di polizia Hal Slochum (Harvey Keitel), che tenta, inutilmente, di indurre le due fuggitive a costituirsi, e Jimmy (Michael Madsen), l’affettuoso e dolce compagno di Louise.

Il finale con lo stop frame del Gran Canyon, è da incorniciare e vale da solo il prezzo del biglietto. Peccato per l’eccessiva lunghezza del film che in più punti si arena, fino a diventare ridondante.

David di Donatello a Geena Davis e Susan Sarandon come migliori attrici straniere. Belle le musiche di David di Hans Zimmer e ottima la fotografia di Adrian Biddle.

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