Ti ricordi di Dolly Bell? (Sjecas li se Dolly Bell) di Emir Kusturica – Iugoslavia – 1981 – Durata 107′

20 Dicembre 2014 | Di Ignazio Senatore
Ti ricordi di Dolly Bell? (Sjecas li se Dolly Bell) di Emir Kusturica – Iugoslavia –  1981 – Durata 107′
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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Ti ricordi di Dolly Bell? è ambientato a Sarajevo. Primi anni ’60. Il sedicenne Dino (Slavko Stimac) vive in casa con suo padre Carlo (Slobodan Aligrudic) uno sfegatato marxista, la madre ed i suoi due fratelli. Dino trascorre le sue giornate giocando a scacchi, ascoltando un po’ di musica e bighellonando con gli amici per la piccola cittadina. Ma la sua passione è l’ipnosi ed ogni giorno si esercita nel mandare in trance il suo piccolo coniglio. Nella sua grigia esistenza compare Dolly Bell (Liliana Blagojevic) una bella ragazza, sfruttata da un losco individuo, con la quale entra in amicizia e scambia le prime effusioni erotiche. Carlo muore e la sua famiglia ottiene finalmente l’assegnazione di una casa popolare.

Film d’esordio di Emir Kusturica attraversato dal suo personale ed ironico spirito zingaro. Parallelamente all’educazione sentimentale e sessuale del giovane protagonista, il regista lascia che sullo sfondo si dibatta l’eterna lotta tra materialismo e dialettica.  Nel corso  delle accorate discussioni Carlo afferma convinto che l’unica la forza rivoluzionaria sia il comunismo e Dino gli controbatte che solo l’ipnosi potrà cambiare il mondo. Dino trova su un libro una formula (“Ogni giorno, sotto ogni riguardo, progredisco sempre di più.”) che un dottore faceva ripetere ai pazienti perché potessero guarire con l’autosuggestione e la ripete a se stesso più volte, meccanicamente, nel corso del film, ogni qual volta si trova in difficoltà.  Serio e professionale quando prova ad ipnotizzare il suo coniglio, lo guarda fisso negli occhi e con tono serio e professionale, gli dice: “Tu dormi, le tua palpebre sono pesanti, sempre più pesanti”. Un coetaneo, suo allievo, meno romantico e più scaltro di lui prova ad apprendere la tecnica ipnotica per portarsi a letto una ragazza. “24000 baci” cantata da Adriano Celentano funge da leitmotiv del film. Premiato con il Leone d’oro al Festival di Venezia nel 1981.

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