Trainspotting di Danny Boyle – G.B – 1996 – Durata 1996 – V.M 14

Il giovane Mark Renton (EwanMc Gregory) e Spud (Ewen Bremmer) vivacchiano alla giornata e per procurarsi i soldi necessari per la droga compiono, di tanto in tanto, qualche piccolo furto. I loro inseparabili amici sono Begbie (Robert Carlyle) un sociopatico, incapace di controllare gli impulsi e Sick Boy (Jonny Lee Miller) un bel tenebroso eroinomane, sposato con Allison (Susan Vidler) e padre della piccola Don. Spud è condannato per un furto a sei mesi di reclusione e Mark decide di mettere la testa a posto e di trasferirsi a Londra dove si impiega in un’agenzia di immobiliare. Begbie e Sick Boy smerciano una grande partita di eroina, raggiungono Mark a Londra, la vendono ed intascano una fortuna ma Mark s’impossessa del malloppo e se ne scappa via con Spud.

Film generazionale, ambientato ad Edinburgo e negli anni Ottanta che affronta il drammatico tema della tossicodipendenza in maniera ironica, irriverente e divertente. Nel tradurre sullo schermo il fortunato romanzo di Irvine Walsh,  Boyle fa un uso massiccio della voce fuori campo di Mark e gli affida commenti e riflessioni sulla loro condizione di tossicodipendenza. La vera forza del film è nel ritmo serrato, nelle battute taglienti e nella fresca ed ironica rappresentazione di un gruppo di amici sbandato e sciroccato, incapace di tenere a bada le proprie spinte autodistruttive. Tra un furto, una partita a biliardo ed un boccale di birra, le giornate sono scandite dall’ennesima assunzione di psicofarmaci e di droghe sintetiche. Con la mente perennemente annebbiata da alcol e droghe le loro emozioni sono così al silenziatore che quando per una tragica fatalità la piccola Don muore, Allison, Sick Boy e gli altri reagiscono sprofondando ancor più nel baratro della distruzione. Sullo sfondo Tommy (Kevin McKidd) un loro amico che non assume la droga e quando decide di provarla, quasi per gioco, muore di AIDS. Travolgenti musiche di Lou Reed, ed Iggy Pop.