Tutti i santi giorni di Paolo Virzì – Italia – 2012 – Durata 102′

Guido (Luca Marinelli), un toscano che lavora come portiere d’albergo ed Antonia (Thony), una siciliana, impiegata in un’agenzia di noleggio auto, fidanzati da sei anni, decidono di avere un figlio. Guido, tormentato dall’idea di essere sterile, fa uno spermiogramma che conferma i suoi dubbi. I due si rivolgono allora ad un anziano ginecologo, ultracattolico e paternalista, che prova a rassicurarli e richiede delle analisi cliniche accurate anche ad Antonia, che scopre così di avere anche lei qualche problemino. Antonia convince allora Guido a rivolgersi ad una ginecologa, assertrice della procreazione assistita. Un finale amaro chiude la vicenda.

In Tutti i santi giorni, Virzì compone una pellicola esile, tratta dal romanzo La generazione di Simone Lenzi, a tratti divertente, in bilico tra dramma e commedia, che ruota intorno ai tormenti di una giovane coppia che, con scarso successo, mette in atto mille tentativi per dare alla luce un bebè. Nel corso della narrazione sfilano alcuni personaggi singolari. Su tutti una coppia di giovani e super-sorridenti sposi, al terzo tentativo di fertilizzazione in vitro, che hanno creato una pagina Facebook dall’eloquente titolo “Vogliounbimbo” e che propongono alle altre coppie, afflitte dallo stesso problema, di incontrarsi per confrontarsi e scambiare le singole esperienze. Per alleggerire il clima un po’ mesto che si respira nel film, il regista mostra, in maniera caricaturale, il tenero e sognante Guido costretto, suo malgrado, a masturbarsi più volte e di corsa, per eseguire degli spermiogrammi richiesti dai ginecologi di turno.

Per un approfondimento sul tema si rimanda la volume di Ignazio Senatore “Fermi tutti sono incinta Cinema e gravidanza” – Falsopiano Edizioni – 2016