A D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea) e Athos (Rocco Papaleo), moschettieri del Re, ormai pieni di acciacchi, la regina (Margherita Buy) affida un’ultima missione; scortare la piccola principessa Ginevra che deve sposarsi in Olanda per consolidare il regno. A seguirli nell’impresa il piccolo Buffon. S’imbatteranno in una zingara veggente, nella Corte dei Miracoli, in Cyrano de Bergerac e in dei 007…
Giovanni Veronesi aveva fatto centro con il divertente Moschettieri del re – La penultima missione (2018). In questo debolissimo sequel, propone un picaresco dai toni fiabeschi che strizza l’occhio al pubblico dei bambini. I difetti sono maggiori dei pregi; non solo l’inizio della vicenda è assolutamente da dimenticare, ma tante le idee che non funzionano; su tutte D’Artagnan che soffre di labirintite e sviene ad ogni piè sospinto ed un lupo, reincarnazione di Aramis, canta “La cura” di Battiato. I dialoghi, ricchi di improbabili giochi di parole e venati in romanesco, non strappano un sorriso. Dal disastro si salvano solo la fotografia (Canevari) e i costumi (Lai). Favino, Mastandrea e Papaleo cercano di salvare il salvabile. Nel cast Michelini, Caprino e Scarpati.
Recensione pubblicata su Segnocinema N. 231 – settembre- ottobre 2021
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