Tutto ciò che voglio di Ben Lewin – USA – 2017 – Durata 93’

20 Luglio 2022 | Di Ignazio Senatore
Tutto ciò che voglio di Ben Lewin – USA – 2017 – Durata 93’
Schede Film e commento critico di Ignazio Senatore
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La giovane Wendy (Dakota Fanning), autistica, vive in una casa famiglia a San Francisco gestita dalla dottoressa  Scottie (Toni Collette) e lavora come commessa in un fast food. Nel tempo Wendy ha imparato a cadenzare la giornata secondo degli schemi rigidi che le permettono, in qualche modo, di rendersi autonoma. Come promemoria, su un prezioso quaderno, ha annotato quello che le è consentito fare e, all’opposto, quello che le è vietato o è pericoloso e si attiene scrupolosamente a queste indicazioni. Grande appassionata di Star Trek, quando scopre che la Paramount ha bandito un concorso a tema per la migliore sceneggiatura inedita, decide di scrivere una storia con i personaggi della saga.  Preso atto che non può tornare a casa della sorella Audrey (Alice Eve), alle prese con una  bambina piccola ed un trasloco, quando scopre che non c’è più tempo per spedire all’ufficio postale la sceneggiatura, scappa dalla casa famiglia e parte per Los Angeles per consegnarla a mano entro i tempi stabiliti dal regolamento. Riuscirà a coronare il suo sogno?

Commedia deliziosa che regge grazie all’intensa e convincente Dakota Fanning, che senza mettere in campo smorfie e mossettine, riesce a rendere credibile un personaggio pulsante e carico di umanità.  Dopo aver mostrato la cura con la quale la dottoressa Scottie si occupa di lei, il regista mostra come Wendy, pur di raggiungere il suo scopo, spazza via le quotidiane ed inveterate abitudini e parte per Los Angeles.  Il film, da intimista, sposa poi gli stilemi del più classico road-movie e, come il genere impone, prima di raggiungere il proprio obiettivo, “il viaggio dell’eroe” sarà ricco d’insidie e di colpi di scena. Lewin è, infatti, un maestro nel descrivere i rischi cui va incontro la tenera e disarmante protagonista, che vagherà da sola per le highway americane,  si ritroverà senza soldi e dormirà all’addiaccio e, sul finale, dovrà fronteggiare un rigido e spocchioso impiegato della Paramount che non vuole accettare la sua sceneggiatura. Nel rispetto dei film di formazione, al termine dell’avventura Wendy, superati gli ostacoli, potrà affrontare con maggiore sicurezza il mondo. Il regista, nel complesso, sposa i toni della commedia, non mancano le battute divertenti e umoristiche ed il riferimento all’universo fantascientifico della serie Star Trek serve ancor più per sottolineare come  Wendy, al pari del signor Spock, il vulcaniano con le orecchie a punta, per metà umano e per metà alieno, abbia dei problemi a gestire le proprie emozioni.

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