Una fragile armonia (A late quartet) di Yaron Zilberman – USA – 2012 – Durata 105’

3 Marzo 2022 | Di Ignazio Senatore

Peter Mitchell (Christopher Walken), eminente violoncellista, è il fondatore di un famoso quartetto d’archi, composto dal primo violino Daniel Lerner (Mark Ivanir), dal secondo violino Robert Gelbart (Philip Seymour Hoffman) e dalla violista Juliette Gelbart (Catherine Keener), moglie di Robert. Peter scopre di essere affetto dal Morbo di Parkinson e comunica agli altri componenti la decisione di abbandonare il quartetto e di voler dare l’addio alle scene nel prossimo concerto.  

Robert, che da sempre covava l’ambizione di voler essere il primo violino, comunica a Daniel la sua decisione. Juliette non lo appoggia e sostiene Daniel, contrario alla proposta di Robert. Esplodono ataviche e sopite incomprensioni, la tensione sale alle stelle, anche perché Robert scopre che sua figlia Alessandra (Imogen Poots), promettente violinista, ha una storia con Daniel.

A rendere ancora più incandescente il clima la scoperta del tradimento di Robert con la giovane Pilar (Liraz Charhi). Ma s’avvicina la data dell’ultimo concerto con il quale Peter darà addio alla sua brillante carriera…

In questo film ambizioso e raffinato, ambientato quasi tutto in interni, il regista Yaron Zilberman all’esordio (ed alla sua unica regia), senza mai scivolare nel dramma, lascia sapientemente che la malattia di Peter (sullo sfondo), faccia deflagrare le invidie ed i rancori che Robert, Daniel e Juliette covavano da sempre.

Dopo aver trascorso la vita insieme e, condiviso gioie e successi, per un quarto di secolo, quel delicato equilibrio, quella fragile armonia (come evoca il titolo in italiano del film), che teneva unita il quartetto, si sfalda irrimediabilmente.

Zilberman non scivola nel melodramma ma, con accuratezza, lascia intendere che, al di là delle gelosie e delle rivalità, la musica (quella con la M maiuscola) è più potente delle miserie umane e che, con il proprio fascino, riesce (nonostante tutto) a tenere uniti i quattro musicisti.

A fare da filo conduttore della vicenda le struggenti note di Beethoven e in particolare l’impareggiabile Quartetto in Do diesis min. op. 31. In un cast di attori eccezionali svettano il compianto Philip Seymour Hoffman e l’intramontabile Christopher Walken.

Per un approfondimento sul tema si rimanda al volume di Ignazio Senatore “Cantanti, musicisti e rock band”, edito da Arcana.

Recensione pubblicata su Segno Cinema N. 189- Sett-Ott -2014

 

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